Povertà, Mollica: “Caritas e associazioni in trincea”

Il presidente del Consiglio regionale intervenendo al convegno “La carità cuore della Chiesa” ha parlato delle iniziative in soccorso a chi è in difficoltà e delle azioni messe in atto dalla Regione rispetto al gioco d’azzardo patologico

&ldquo;Dall&rsquo;inizio della crisi ad oggi, la povert&agrave; assoluta, ovvero la condizione di coloro che non hanno le risorse economiche necessarie per vivere in maniera accettabile, &egrave; aumentata in Italia fino ad esplodere. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall&rsquo;Istat, dal 2007, la percentuale di persone povere &egrave; pi&ugrave; che raddoppiata, passando dal 3,1% al 7,6%&rdquo;. Cos&igrave; il presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica, nel suo intervento, al convegno della Caritas diocesana sulle iniziative portate avanti in soccorso a chi &egrave; in difficolt&agrave; e sulle azioni messe in atto dalla Regione rispetto al gioco d&rsquo;azzardo patologico, che si &egrave; svolto a Tricarico lo scorso sabato.<br /><br />&ldquo;Se la situazione non &egrave; precipitata del tutto &ndash; ha detto il Presidente – lo si deve a chi, fino ad oggi, &egrave; rimasto in trincea con l&rsquo;elmetto in testa a combattere la povert&agrave;. Penso alla Caritas, alle moltissime associazioni del terzo settore e a tutta la variegata moltitudine di realt&agrave; che hanno formato un&rsquo;alleanza contro la povert&agrave; proprio per sollecitare uno scatto di reni da parte del mondo politico&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Nel 2014 &ndash; ricorda Mollica – il Consiglio regionale approv&ograve; un mio emendamento alla legge di Stabilit&agrave;, con il quale veniva riconosciuto la somma di 200 mila euro alla Caritas regionale che, attraverso forme di sostegno gi&agrave; attuate altrove, quali il microcredito sociale e progetti di etica sociale, doveva portare avanti e implementare la realizzazione di progetti a livello locale per contrastare il dilagante fenomeno del disagio sociale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La legge di stabilit&agrave; per il 2016 ha segnato una netta discontinuit&agrave; rispetto alle scelte del passato, sotto due profili. &Egrave; stato compiuto uno sforzo senza precedenti con lo stanziamento di 600 milioni di euro per il 2016 e di 1 miliardo assicurato stabilmente a partire dal 2017. Rispetto alla progettualit&agrave;, &egrave; stata prevista la presentazione di un disegno di legge delega per la riforma del settore, che porter&agrave; all&rsquo;introduzione di una misura nazionale di contrasto alla povert&agrave;, il reddito di inclusione (Rei). A livello regionale &ndash; precisa il presidente &ndash; dal mese di maggio parte il reddito minimo di inserimento (Rmi)&rdquo;.<br /><br />Mollica &egrave; poi entrato nello specifico analizzando quella che definisce &ldquo;una delle nuove povert&agrave;, il gioco d&rsquo;azzardo patologico. Il Gap &egrave; un fenomeno emergente -&nbsp; ha detto &ndash; che d&agrave; allarme sociale; quella condizione interiore che trasforma un hobby in una vera e propria dipendenza&rdquo;.<br /><br />A parere di Mollica, &ldquo;&egrave; necessario incrementare gli stanziamenti affinch&eacute; si mettano al centro le famiglie e il lavoro per invertire al pi&ugrave; presto la tendenza recessiva che stiamo attraversando. Non &egrave; possibile che a beneficiare di stanziamenti, anche consistenti, non siano i bisognosi, ma tutto il mondo che gira attorno a questi programmi e che drena pi&ugrave; del 60 per cento dei finanziamenti. Resta intollerabile che circa 5mila persone nel solo territorio lucano, vivano in condizioni di povert&agrave;&rdquo;.<br /><br />Partendo poi da un dato che conferma il raggiungimento di livelli preoccupanti in Basilicata, di diffusione del Gap, &ldquo;nel 2014 – precisa – si &egrave; assistito ad un aumento del 43,1% di utenti che si sono rivolti al Ser.d per comportamenti inerenti il gioco d&rsquo;azzardo&rdquo;, il Presidente si &egrave; soffermato sulla legge regionale n.30 del 2014 &ldquo;Misure per il contrasto alla diffusione del Gap&rdquo;.<br /><br />In particolare, Mollica si &egrave; soffermato sull&rsquo;art.5 della legge che disciplina l&rsquo;informazione sanitaria nelle case da gioco. &ldquo;Mi risulta difficile comprendere il perch&eacute;, da parte di Asl e Comuni, cos&igrave; come previsto dalla legge, non vengano applicate sanzioni amministrative volte a prevenire e contrastare la diffusione del fenomeno&rdquo;. &ldquo;La legge – precisa – prevede, infatti che in caso di inosservanza, venga applicata una sanzione amministrativa pecuniaria di 500 euro il cui ammontare deve essere destinato a campagne di controllo, informazione e sensibilizzazione per la prevenzione e il trattamento della dipendenza dal gioco&rdquo;.<br />Mollica ha poi ricordato l&rsquo;art.6 della legge sulle modalit&agrave; e quindi le autorizzazioni dell&rsquo;apertura degli esercizi che non possono essere ubicati in un raggio non inferiore a 500 metri da istituti scolastici, luoghi di culto, oratori, impianti sportivi, centri sociali frequentati principalmente da giovani o strutture operanti in ambito socio assistenziale.<br /><br />Il Presidente ha poi concluso affermando che &ldquo;gli interventi non devono essere esclusivamente volti alla cura e&nbsp; riabilitazione della persona, ma devono andare verso la prevenzione del fenomeno, dell&rsquo;educazione nelle scuole, della sensibilit&agrave; sociale e della comunit&agrave;&rdquo;.<br />

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