La mozione per chiedere alla Giunta di attivarsi “per indurre il Parlamento a rivedere la normativa e, in ogni caso, a procrastinarla sino a quando i costi dei servizi POS (Point of sale) non saranno in linea con la media europea”.
“Dal 30 giugno 2014 – ricorda Perrino – è scattata l'obbligatorietà per l'utilizzo del 'POS' (Point of Sale), per i pagamenti superiori a 30 euro. Benissimo, un grande passo avanti per combattere l'evasione fiscale e per la tracciabilità delle transazioni. Purtroppo, la norma è stata fatta all' italiana: se da un lato ci si prefigge di combattere l'evasione, dall'altro si fa un grandissimo regalo, l'ennesimo, agli Istituti bancari, tutto a scapito di artigiani e piccoli imprenditori già alle prese con la crisi”.<br /><br />“La gestione dei POS attraverso le banche – precisa Perrino – ha costi tra i più alti d'Europa, circa venti centesimi per la chiamata con il 2 per cento di commissione bancaria, cifre apparentemente piccole, ma pur sempre presenti nei bilanci delle piccole e medie imprese. Chiediamo, quindi, l'impegno della Giunta regionale lucana ad attivarsi con ogni strumento al fine di indurre il Parlamento a modificare la normativa in premessa e, in ogni caso, a procrastinarla sino a quando i costi dei servizi POS non saranno in linea con la media europea; ad attivare un serio dialogo sulle modalità di pagamento, nonché sulle commissioni delle banche, che hanno, peraltro, recentemente ricevuto risorse pubbliche; ad avviare un’indagine a livello regionale sui costi praticati dai maggiori Istituti di credito, nonché da ogni altro soggetto erogante, per i POS; a farsi promotore presso il Governo affinché accanto alla facoltà di utilizzo del POS sia introdotta la deducibilità dei costi riconducibili ai pagamenti eseguiti con tale strumento”.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />