Polese: “Moro e Impastato, vite spezzate ma le idee no”

Il consigliere e segretario regionale del Pd ricorda il grande statista e il giovane che si ribellò alla mafia, entrambi uccisi il 9 maggio di quarant’anni fa

&ldquo;Quarant&rsquo;anni fa, nello stesso giorno furono trovati i corpi senza vita di Aldo Moro a Roma e di Peppino Impastato a Cinisi. Due uomini diversi tra loro. Due grandi uomini con storie differenti. Due straordinari alfieri di culture diverse che ancora oggi hanno il grande merito di testimoniarci che le vite possono essere spezzate ma le grandi idee no&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto afferma il consigliere e segretario regionale del Pd Mario Polese.<br /><br />&ldquo;La figura di Aldo Moro &ndash; aggiunge – ancora oggi rappresenta quella di un gigante della storia repubblicana italiana. Un grande politico intellettuale che ebbe il coraggio di costruire un ponte tra due ideologie che fino ad allora si erano solo combattute. E&rsquo; stato l&rsquo;uomo della svolta che apr&igrave; il dialogo tra Dc e Pci. In questi giorni di chiusure, di veti e di posizioni strumentali mirate al rendiconto politico personale, il suo operato politico rimane una stella polare importante per ritrovare le ragioni di fare politica al servizio della comunit&agrave;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Peppino Impastato invece, era un semplice giovane &ndash; dice ancora Polese – che ebbe lo straordinario coraggio di non abbassare mai la testa e non svendere i propri ideali. Si ribell&ograve; alla mafia, a quel potere che pensava di potersi sostituire allo Stato e che abitava a soli 100 passi di distanza da lui. Credeva che le idee potessero fecondare un mondo migliore. Fu fatto esplodere. Perse la vita tragicamente ma non la sua battaglia&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Moro e Impastato: il destino &ndash; conclude Polese – li ha accomunati. La coerenza li ha uniti. Tutti noi abbiamo un debito nei loro confronti&rdquo;.&nbsp;

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