Pmi, Castelluccio: dati negativi da report Confindustria

Per il consigliere regionale di Forza Italia: “La manovra finanziaria di metà gennaio in tema di politiche industriali ed occupazionali non può essere più neutra ma deve contenere scelte coraggiose”

&ldquo;Nel report di Confindustria &ndash; &lsquo;Check-up Mezzogiorno&rsquo; non ci sono solo 564 imprese in meno di cui un terzo della provincia di Matera, ma altri dati fortemente negativi per le piccole e medie imprese del Materano e dell&rsquo;intera regione che resistono alla difficile congiuntura economica&rdquo;. E&rsquo; il commento del consigliere regionale di Forza Italia, Paolo Castelluccio, che aggiunge: &ldquo;i dati relativi alla classe di rischio delle societ&agrave; mostrano in tutto il Sud un ampliamento delle imprese &lsquo;in sofferenza&rsquo;. Se poco meno di un&rsquo;impresa su 3, al Sud come al Nord, migliora il suo rating rispetto ad un anno fa, ed oltre il 40 per cento mantiene la stessa classe di rischio, sono percentualmente maggiori (3 per cento in pi&ugrave;) le imprese meridionali che vedono peggiorare il loro score: segno di una polarizzazione pi&ugrave; marcata proprio nelle regioni meridionali. Rispetto alla media del Mezzogiorno, il 30,6 per cento di imprese lucane (di cui il 18,6 per cento in &lsquo;prima classe&rsquo;) rientra in questa categoria con un decremento annuo di fatturato tra il 4 e il 5 per cento&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La debolezza delle nostre aziende &ndash; continua Castelluccio &ndash; &egrave; riscontrabile nel 15,8 per cento (158) che al terzo trimestre 2015 ha aderito ad un contratto di rete. Ma i problemi maggiori si registrano ancora nel credito: al Fondo centrale di garanzia&nbsp; tra il 1 gennaio 2000 e il 30 settembre 2015 sono state presentate 2576 operazioni con solo 361 finanziamenti garantiti. A ci&ograve; si aggiunge che i Confidi meridionali sono molto numerosi ma prestano garanzie limitate. Rappresentano, infatti, circa la met&agrave; dei Confidi italiani, ma solo una minima parte di loro (14 su 62) &egrave; sottoposta alla vigilanza della Banca d&rsquo;Italia. Nel loro complesso in Basilicata al 2014 hanno concesso credito per 7 milioni in agricoltura, per&nbsp; 20 milioni nell&rsquo;industria e 12 milioni nel comparto costruzioni&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La fotografia di Confindustria &ndash; afferma il consigliere di Fi &ndash; mette a nudo la fragilit&agrave; ed inadeguatezza delle proposte ribadite di recente dell&rsquo;assessore Liberali che puntano ancora ad incentivi di natura assistenziale per l&rsquo;imprenditoria locale e&nbsp; alla vecchia logica della formazione finalizzata a se stessa e non alle nuove esigenze delle imprese. Per questo la manovra finanziaria di met&agrave; gennaio in tema di politiche industriali ed occupazionali non pu&ograve; essere pi&ugrave; neutra ma deve contenere scelte coraggiose. Per la Valbasento e il Materano &ndash; sottolinea Castelluccio &ndash; &egrave; l&rsquo;ultima possibilit&agrave; di ripresa soprattutto se intrecciata alle misure da avviare rapidamente in questo nuovo anno in attuazione della programmazione dei fondi comunitari 2014-2020&rdquo;.&nbsp;&nbsp;<br /><br />&ldquo;Il Governo Renzi con il Masterplan per il Sud ha letteralmente preso in giro il Mezzogiorno, se ora la Basilicata e le sue forze politiche non si assumono la responsabilit&agrave; di cambiare approccio nei confronti della spesa pubblica, rischiamo veramente di diventare una regione marginale, non solo del Paese ma dell&rsquo;Europa. Di fatto in Legge di Stabilit&agrave; &ndash; conclude Castelluccio &ndash; troviamo soltanto le briciole del credito d&rsquo;imposta per circa 600 milioni ignorando il pacchetto di proposte per 5 mld al Sud presentato da Forza Italia, un project review sull&rsquo;A3 e sulla SS106 Jonica che saranno soltanto oggetto di manutenzione anzich&egrave; di rifacimento come previsto da precedenti progetti gi&agrave; approvati&rdquo;.<br />

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