Il consigliere regionale M5s: “I dati di Bankitalia e Uil certificano il fallimento di Pittella. Forse per i 70 sindaci e il Pd lucano che lo ripropongono per le regionali è un buon risultato”
“La rivoluzione di Pittella è naufragata per l’ennesima volta contro i numeri impietosi pubblicati nel Rapporto Bankitalia 2017: l’occupazione in Basilicata si è ridotta del 2,2 per cento, a fronte di una crescita dell’1,2 per cento nel Mezzogiorno, dopo un periodo di leggera ripresa. Il calo ha riguardato sia i dipendenti che gli autonomi. Però, 70 sindaci lucani e il Pd lucano hanno voluto premiare l’ex-gladiatore, votando per acclamazione il Pittella bis”. <br /><br />E’ quanto affermato dal consigliere regionale del Movimento cinque stelle, Gianni Leggieri.<br /><br />“Voglio ricordare – continua Leggieri – altri dati: il tasso di occupazione è sceso al 49,5 per cento (dal 50,3), mentre per i laureati è rimasto sostanzialmente stabile al 68,9 per cento, ‘circa dieci punti percentuali in meno rispetto al dato nazionale’. Secondo i dati del Centro studi Uil, nell’anno accademico 2016-2017 la Basilicata ha ‘perso’ 2.356 studenti (su un totale di 3.108 immatricolazioni). Una tendenza, confermata e radicata nel tempo, di maggiore preferenza per le Università fuori regione”.<br /><br />“Un dato su cui riflettere attentamente – dice Leggieri – è quello legato al valore aggiunto dell’industria che è aumentato dell’1,6 per cento, sostenuto dalla ripresa delle estrazioni (cresciute, per petrolio e gas, del 30 per cento). Ciò significa che l’economia lucana è, purtroppo, sempre più legata alla filiera delle estrazioni petrolifere e del gas. Di contro il 2017 segna una stagnazione del settore delle costruzioni e un arretramento della produzione agricola (-3,8 per cento) in tutte le principali colture”.<br /><br />“Abbiamo più volte denunciato il fallimento sociale prodotto dall’industria del fossile che ha fatto avvitare la Basilicata. Ma anche l’irresponsabilità di chi governa la regione da decenni, che non esita a mettere a repentaglio la salute, l’ambiente e beni comuni di altrettanto inestimabile valore (quali l’acqua, il vero oro bianco della Basilicata) in nome di un dissennato modello di sviluppo, la cui insostenibilità è certificata dalla miseria, dallo spopolamento e dalla desertificazione che affliggono della Basilicata. I cittadini lucani – sottolinea Leggieri – sono angosciati dal futuro proprio e dei propri figli, chiedono da anni difesa e tutela della salute e dell’ambiente e modelli di sviluppo alternativi. Il petrolio serve solo ad arricchire poche multinazionali e ci lascia povertà e desolazione e che ha portato negli ultimi 10 anni 7000 giovani laureati lucani a lasciare la Basilicata”.<br /><br />“Il M5s Basilicata in questi anni ha presentato idee e programmi molto precisi in cui si indica cosa andrebbe fatto per dare una prospettiva alla Basilicata senza petrolio e senza rifiuti pericolosi. Il M5s come attuale forza di Governo ha precise proposte nazionali per far allontanare l’Italia dall’uso delle fonti fossili e rispettare i vincoli dell’Unione europea al 2020 e al 2030 sulla riduzione dell'emissioni, sul risparmio energetico e sulla produzione delle energie rinnovabili per rilanciare la creazione di lavoro e occupazione. Solo con un cambiamento radicale della classe dirigente – conclude Leggieri – e dei modelli economici si potrà dare slancio e vero sviluppo alla nostra Basilicata”.<br />