Si spengono le luci nelle sale del quindicesimo Lucania Film Festival con un emozionato saluto, martedì a Robin Williams. L'omaggio alla presenza di Silvia Scola, figlia del grande maestro Ettore, fra gli ospiti per l'anteprima assoluta del documentario che racconta i retroscena del film diretto dal padre, “Che strano chiamarsi Federico”, dedicato a Fellini. In sala anche Marco Scola e il lucano Nicola Ragone, rispettivamente regista e aiuto-regista del backstage. La piccola sala pisticcese, si è poi trasformata in una ribalta teatrale con la compagnia romana “Raccontamiunastoria” e in un palco con il cantautore brasiliano Emerson Leal, mentre mercoledì sera è stata lo scenario del momento atteso da tutti, la consegna dei riconoscimenti. La “Elle/Premio Banco di Napoli” è andata a “Bahar in Wonderland” del regista Behrooz Karamizade, per la sezione fiction. Miglior short animation “Premio Fondazione Carical” a “Wind” di Robert Iobe. Fra i cortometraggi in concorso il successo è andato a “The Swing of the Coffin Maker” di Elmar Imanov. Va in Ucraina, invece, il riconoscimento per il miglior film della sezione lungometraggi: “It’s Me” di Anna Akulevich, che prende anche una menzione speciale per la più bella colonna sonora. I premi per le altre sezioni competitive: “Amore Oggi” di Giuseppe Stasi e Giancarlo Fontana, miglior film della sezione Spazio Italia, il piccolo Danilo Esposito, come miglior attore nel “Thriller” di Giuseppe Marco Albano. Per la sezione Lucania Film Makers riconoscimento a “Ludovicu, il racconto” di Mariano Silletti. Nella stessa sezione il miglior soggetto è per “Like a Butterfly Wings” di Giuseppe Morina. Menzioni Speciali per “Gruby & Chudy” di Aleksandry Brozyny (animazione, Polonia) citato per la più interessante scenografia. “The Theft” di Mohammed Farahani (Iran) si aggiudica la miglior sceneggiatura, “Bayad Siah” di Baran Sarmad (Iran), è il più bel film senza dialoghi e “Taki Krasivi Ludi” di Dmytro Moyseyev (Ucraina), vince per fotografia e montaggio. La giuria internazionale era composta delle registe russe Olga e Tatiana Poliektova, e da Jan Broberg Carter, compositrice americana.