"Il dichiarato dissesto, nel coincidere col momento più basso della vita amministrativa della città di Potenza, costituisce, pure, il primo giorno di ripresa della città, che, libera del fardello dei debiti, seppur con limitate risorse, non potrà che risollevarsi, seppur lentamente e faticosamente. Non si può evitare, però, pena un inizio col piede sbagliato, la riflessione politica sul "sistema" che ha portato la città, non solo al fallimento economico, chè di tanto si tratta, ma anche al suo momento di maggiore degrado". Così Luciano Petrullo, portavoce, per la città di Potenza, di Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale
"È la riflessione, a sua volta, non può evitare di considerare le responsabilità politiche maturate e il perché un "sistema" sì poco produttivo di benessere collettivo, abbia comunque trovato sempre ampio consenso da parte dell'elettorato. A tale riflessione sono invitate tutte le parti politiche che non possono decidere di guardare al futuro senza esaminare la propria coscienza politica.
E se questa riflessione critica non può mancare nelle forze che storicamente hanno svolto il ruolo dell'opposizione, a maggior ragione deve essere svolta più approfonditamente dal Pd e dal centro sinistra tutto, autentico e unico genitore della situazione attuale.
Un Pd incapace finanche – sottolinea Petrullo – di mostrarsi compatto o coerente al voto in Consiglio: dagli astenuti, che evidentemente hanno voluto mostrare solidarietà al sistema, alle alzate di mano che sembrano indicare un futuro diverso. Poi ci sono stati anche gli assenti, che, come una volta a scuola, hanno marinato la lezione per non essere interrogati. Diversi modi di assumersi (o evitare) responsabilità, come diversi sono i vertici del Pd sempre accomunati soltanto dalle beghe interne di potere e dalla tendenza ai dispetti reciproci indifferenti alle sorti della città.
Di tutto, insomma, quasi a voler giustificare la cattiva amministrazione passata e nel contempo magicamente garantire la buona amministrazione del futuro. Forse politicamente è troppo.
Faranno bene le forze politiche – dice ancora – a non dimenticare questi giorni e a dibattere sul sistema, autentico, chiamato dal sindaco De Luca vigorosamente in consiglio come il sistema degli "amici e amici degli amici", che ha mortificato il capoluogo e continua a mortificare la regione, come ha rimarcato il consigliere Galella in consiglio portando una serie di esempi della cattiva gestione amministrativa degli anni passati.
Fratelli d'Italia, con altri, ha scelto questo sindaco per cambiare, mostrando coraggio e intuizione. La città, stanca, ha seguito la felice indicazione, e oggi si apre una nuova pagina.
La giunta, è opinione comune, ha finora ben operato, e, avendo già una chiara composizione trasversale, o di larghe intese, come usa dire oggi, non v'è motivo di cambiarla, se non passando per un giudizio critico che non mi sembra meriti, anzi.
Fratelli d'Italia, artefice, a oggi, di una mezza rivoluzione, è disponibile – conclude Petrullo – a continuare a garantire passione, trasparenza, dedizione e lavoro, purché si concretizzi nei fatti la totale rottura col passato, si cambi, insomma, finalmente sistema e modus operandi, guardando non più alle filiere ma solo alla città. Il Pd e i suoi satelliti diano effettiva prova di altrettanta volontà".
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