Petrone (Sel): petrolio e Fiat strategici per centrosinistra

"Francesco Rutelli ritiene le posizioni assunte dalla FIOM-CGIL sulle dichiarazioni di Marchionne, riferite al futuro degli stabilimenti italiani, estremiste e dannose. Per noi invece le posizioni del sindacato sono chiare, non estremiste e di grande valore culturale, politico e sindacale.
Come si vede anche nel campo del centrosinistra, a cui Rutelli aderisce con frettolosa convenienza, le differenze ci sono e sono evidenti. L’API ha anche candidato Tabacci alle primarie di coalizione; bene ora però confrontiamoci sui contenuti, esaltiamo una salutare contesa, chiariamo le diverse posizioni, in modo da consentire agli elettori di scegliere sulle proposte e sulle idee in campo". Lo dichiara Carlo Petrone, coordinatore regionale lucano di Sinistra Ecologia Libertà.
"In Basilicata – prosegue –  il petrolio e la FIAT sicuramente costituiranno nel futuro il terreno delle scelte di governo più caratterizzanti. Sono però due questioni che richiedono un interessamento vero della politica, del centrosinistra.
Questi due elementi economici e produttivi devono continuare ad essere fattori indotti del nostro sviluppo, che ognuno può decidere di manipolare secondo le convenienze, oppure dovrebbero diventare fattori di una elaborazione complessiva, prodotta dai lucani all’interno di una nuova strategia di sviluppo del Mezzogiorno? Che rapporto c’è, e con quali conseguenze, tra questi due elementi e i nostri sistemi economici, produttivi e sociali?
Allora la questione che si pone riguarda la capacità politica e di governo di riflettere su petrolio e FIAT dentro una nuova strategia dello sviluppo lucano; una strategia che adegui l’analisi e prospetti un futuro di benessere e qualità.
Il petrolio può essere ancora considerato risorsa insostituibile per le finanze regionali? I risultati di questa scelta sono evidenti e negativi, e allora quale strategia energetica si sceglie per puntare sulle rinnovabili e in generali sulle potenzialità del territorio lucano?
Se non pensiamo in questa prospettiva il dibattito e le prese di posizione di questi giorni sul petrolio, a partire dalla conferenza stampa di De Filippo, rischiano di non avere respiro lungo o, ancora peggio, possono diventare elemento di scontro interno ai partiti e nel centrosinistra.
La FIAT, ovviamente, è discorso a parte. Le ultime dichiarazioni di Marchionne suggerirebbero un protagonismo molto diverso e tanto più incisivo della politica e delle Istituzioni lucane.
Bisogna allontanare il rischio dello smantellamento del sistema industriale dell'auto a San Nicola di Melfi e nelle altre aree dell’indotto. Il governo intervenga per chiarire le reali intenzioni della FIAT. Le cause dell’incapacità industriale della FIAT sono da ricercare nella mancata attuazione degli investimenti annunciati, preferendo investire in altri paesi. Per l’area di San Nicola di Melfi, come per le altre aree dell’indotto, il rischio che si metta fine al sistema industriale dell'auto, e alla componentistica è reale, per cui riproponiamo l’idea, già avanzata dal nostro consigliere regionale, di un incontro dei Governatori delle Regioni che hanno insediamenti Fiat e dell’indotto, come un primo momento di iniziativa politica ed istituzionale, chiamando il Governo nazionale alle sue responsabilità.
In Basilicata Petrolio e FIAT diventino un immediato terreno di confronto nel centrosinistra, per verificare convergenze, differenze e futura capacità strategica. Vi è l’urgenza di un’impostazione politico-istituzionale più chiara ed incisiva che solo una riflessione immediata nel centrosinistra può assicurare".

BAS 05

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