Le dichiarazioni del coordinatore regionale di Sinistra Ecologia e Libertà e del presidente del gruppo consiliare
“E’ con grande soddisfazione – dicono Petrone e Romaniello – che abbiamo appreso che la Corte di appello di Potenza, accogliendo il ricorso della Fiom, ha ordinato alla Fiat di reintegrare nello stabilimento di Melfi i tre operai, Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli, licenziati nell'estate del 2010 con l'accusa di aver bloccato un carrello e dunque i processi produttivi durante uno sciopero interno. La sentenza conferma l’antisindacalità del comportamento della Fiat; una decisione che ripristina il sacrosanto diritto al lavoro, il rispetto del diritto di sciopero e la dignità dei lavoratori.La democrazia, il contratto, la dignità del lavoro, il salario hanno a che fare con il modello di società che si ha in mente. Senza democrazia, in fabbrica come nella società, senza un progetto industriale che sappia traguardare la crisi, senza una discussione seria su Fiat non c’è l’alternativa. Oggi possiamo essere più fiduciosi che sul terreno della democrazia nei luoghi di lavoro e sui diritti si possa continuare a sostenere una battaglia politica e culturale vincente.Un impegno politico e sindacale che deve rafforzarsi,soprattutto in presenza di chiari tentativi, anche del Governo, di eliminare garanzia irrinunciabili, come l’articolo 18, che tutelano i lavoratori e le loro rappresentanze. Su Fiat e le sue strategie la politica e le Istituzioni lucane devono aprire una riflessione seria; gli stessi episodi di mobbing nello stabilimento di Melfi, come in tanti altri stabilimenti del Gruppo, non ultimo quello segnalato dalla trasmissione televisiva ‘Servizio pubblico’, affidano a tutti noi una chiara responsabilità. L'allarme lanciato dalla Fiom va raccolto e sostenuto da tutte quelle forze progressiste e di sinistra interessate a difendere un modello di relazioni e civiltà costruito negli anni nel nostro paese, che Marchionne vuole smantellare. SEL ha presentato in Consiglio Regionale una mozione, sottoscritta anche da altri consiglieri regionali, che impegna il Presidente e la Giunta ad intervenire presso la Fiat-Sata affinché episodi del genere non abbiano più a verificarsi. In merito – concludono Petrone e Romaniello – ci aspettiamo dalla Fiat-Sata decisioni adeguate. Se ciò non dovesse avvenire sarebbe chiaro che questi metodi sono condivisi e fanno parte di una strategia aziendale”.