Petrolio, Perrino: Ispra rileva falle nel monitoraggio Eni

Il consigliere M5s: “L’Ad dell’Eni Descalzi la smetta di fare propaganda becera e pensi seriamente a porre rimedio allo scempio provocato dai serbatoi colabrodo, attenendosi scrupolosamente alle richieste dell’Ispra”

&ldquo;In questi anni di consiliatura, una delle costanti della nostra attivit&agrave; &egrave; stata quella relativa all&rsquo;affaire petrolio, argomento che tocca il tessuto vivo di questa regione. Ne abbiamo viste di tutti i colori (quelli pi&ugrave; vicini al nero): lo scandalo trivellopoli (aprile 2016); lo sversamento di 400 tonnellate di petrolio dai serbatoi colabrodo del Cova (&lsquo;covato&rsquo; da svariati anni ed emerso nel 2017); le varie sparate propagandistiche dei vertici di Eni per celare lo sciagurato modo di agire del cane a sei zampe in Val D&rsquo;Agri&rdquo;. Lo evidenzia il consigliere Giovanni Perrino (M5s).<br /><br />&ldquo;Descalzi &ndash; aggiunge Perrino – sembra voler continuare a percorrere la via della propaganda. Le sue ultime dichiarazioni lo confermano: &lsquo;Sulle trivelle ed in generale io penso che la crescita debba essere fatta minimizzando rischi ed emissioni. Bisogna avere regole, essere rigorosi e trasparenti, facendo partecipare istituzioni e comunit&agrave;. &Egrave; giusto che ci sia un dibattito, si aprano le porte come abbiamo fatto in Val D&#39;Agri e a Ravenna. Poi le soluzioni si trovano&rsquo;. A che gioco sta giocando Descalzi? &ndash; si chiede l&rsquo;esponente M5s – di quale rigorosit&agrave; e trasparenza parla l&rsquo;Ad? In questi ultimi anni questi due concetti sono stati sistematicamente messi in secondo piano proprio dal cane a sei zampe&rdquo;.<br /><br />&ldquo;A confermarlo &ndash; aggiunge ancora Perrino – non siamo noi, ma l&rsquo;Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) che ha pesantemente censurato le attivit&agrave; di caratterizzazione di Eni a seguito dello sversamento accertato nel 2017. La relazione di Ispra &egrave; presente nella D.G.R. 47 del 22 gennaio 2019 (a partire da pag. 40) relativa alla presa d&#39;atto del verbale della conferenza di servizi decisoria del 05/12/2018. L&rsquo;Ispra parla esplicitamente di analisi incomplete nelle campagne di monitoraggio condotte da Eni, delle quali abbiamo riportato i dati sul nostro sito durante questi mesi, evidenziando il fatto che l&rsquo;elevata presenza di manganese e ferro nelle acque di falda &egrave; probabile sia dovuta a reazioni chimiche scaturite dalla decomposizione di&nbsp; composti organici che arbitrariamente non sono tra gli inquinanti ricercati da Eni, la quale afferma apoditticamente si tratti di valori di &lsquo;fondo naturale&rsquo;; per l&rsquo;Ispra questa conclusione sarebbe tutta&nbsp; da dimostrare e, anzi, probabilmente gli elevati valori di ferro e manganese sono una conseguenza dell&#39;inquinamento da idrocarburi delle acque di falda. Inoltre l&rsquo;Ispra evidenzia l&rsquo;inutilit&agrave; di alcuni piezometri piazzati in maniera tale da non intercettare la falda, nonostante fosse noto che in alcuni punti, a quelle profondit&agrave;, l&#39;acqua non fosse presente. Questi sono solo alcuni dei rilievi dell&#39;Ispra&quot;.<br /><br />&quot;Possiamo parlare quindi di rigore e trasparenza? &ndash; conclude Perrino -. Non crediamo proprio. Descalzi la smetta di fare propaganda becera e pensi seriamente a porre rimedio allo scempio provocato dai serbatoi colabrodo, attenendosi scrupolosamente alle richieste dell&rsquo;Ispra&rdquo;.<br /><br /><br /><br /><br />

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