Petrolio, per Autlio e Prinzi occorre puntare sul lavoro

Per i due esponenti dell’Idv il Contratto di Sito per l’area industriale di Viggiano rappresenta un obiettivo da perseguire a breve termine per garantire gli attuali livelli occupazionali nel settore delle attività petrolifere

“In contemporanea (del tutto casuale) alla buona notizia da Roma che dal decreto legge sulle liberalizzazioni sono saltate tutte quelle norme che riguardavano un ampliamento delle possibilità di ricerca in mare o la liberalizzazione dei permessi su terraferma, la nuova assemblea della Fiom – Cgil nell’area industriale di Viggiano ci sollecita a concentrare ogni impegno per affrontare uno dei temi centrali della nuova fase di gestione delle risorse petrolifere e dei nuovi ingenti investimenti che ne derivano, quello del lavoro”. E’ quanto sottolineano, in una nota congiunta, il consigliere regionale dell’Idv Antonio Autilio e il presidente del gruppo consiliare dello stesso partito alla Provincia di Potenza Vittorio Prinzi.

Autilio, in particolare, nel ricordare “che la ‘questione Contratto di Sito’, così come nuovamente sollecitata dalla Fiom e sostenuta anche dagli altri sindacati confederali, è stata oggetto di discussione in Consiglio regionale il 6 dicembre scorso nella seduta dedicata al question time”, ha ribadito gli obiettivi prioritari da perseguire: “garantire la continuità dei rapporti di lavoro ai dipendenti delle imprese dell’indotto Eni e petrolio; l’impiego di manodopera locale nelle attività estrattive di petrolio anche attraverso un ‘bonus’ da destinare alle imprese che procedano ad assunzioni di manodopera attraverso i Centri per l’Impiego, tenuto conto che sinora le strutture pubbliche di collocamento sono state bypassate nella quasi totalità dei casi di nuove assunzioni; l’incremento delle commesse e dei servizi a favore delle imprese lucane”.

“Il Contratto di Sito per l’area industriale di Viggiano, soprattutto in attuazione del Memorandum d’Intesa – afferma ancora Autilio – rappresenta un obiettivo, peraltro riconosciuto più volte anche dalla Giunta regionale, da perseguire a breve termine per garantire gli attuali livelli occupazionali nel settore delle attività petrolifere, scongiurando licenziamenti ad opera di aziende che hanno portato a termine le commesse ottenute dall’Eni, per superare situazioni di precariato e contribuire ad ampliare l’offerta di lavoro diretto e indotto in Val d’Agri. Il decreto sulle liberalizzazioni, nella parte riferita all’attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi – a parere del consigliere IdV – di fatto accelera l’iter del Memorandum d’Intesa e nello specifico l’istituzione del Distretto energetico lucano”.

Per Prinzi, che ha evidenziato l’attività svolta, in proposito, in Consiglio provinciale, “si apre un inedito scenario rappresentato da risorse finanziarie più consistenti derivanti alla Basilicata dalla maggiore estrazione di idrocarburi. In questo scenario devono trovare soluzione i problemi antichissimi del ristoro dei danni subiti da piccoli imprenditori, operatori economici, agricoltori, artigiani e cittadini dell’area industriale di Viggiano e, auspichiamo, contemporaneamente alla riconferma dei contratti di lavoro in essere, devono essere avviati programmi di formazione di giovani diplomati e laureati, con un ruolo decisamente più efficace della Fondazione Mattei, di intesa con Assoilschool, Università e Centri di ricerca, finalizzati all’occupazione stabile e duratura dei nostri ragazzi. Si tratta dunque, di continuare l’azione sinergica Regione, Provincia, Comuni, sindacati e lavoratori – continua il capogruppo Idv – per stanare il management Eni dalla posizione di ambiguità perché assuma la responsabilità che le deriva dall’utilizzo delle nostre risorse energetiche. La politica e le istituzioni – aggiunge Prinzi – sono chiamati ad uno sforzo maggiore del passato per concretizzare insieme alla proposta sindacale quella di Confindustria per il Patto di Sistema per la filiera del petrolio. Non ci possiamo certamente accontentare della card carburante”.

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