Petrolio, Pagliuca: le responsabilità di De Filippo e Folino

Il capogruppo del Pdl: “i lucani si sveglino perché il centrosinistra non ha più risposte per affrontare i problemi della Basilicata”

“De Filippo e Folino, per molti aspetti, sono facce della stessa medaglia: impegnati in politica da sempre, leader dei loro passati partiti, capacissimi a vincere ogni elezione e a collezionare numerosi voti di preferenza. Entrambi responsabili ‘politici’ (De Filippo in maniera diretta) nelle giunte Di Nardo e Bubbico, prima, e protagonisti dei governi De Filippo, poi”. E’ quanto dichiara il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Nicola Pagliuca che aggiunge: “Le loro vicende personali non ci interessano né costituiscono rilievo per la comunità regionale che è sempre più bisognosa di risposte adeguate agli impellenti nuovi bisogni della società lucana. Le vicende legate al petrolio sono state continuo e costante oggetto degli interventi del Pdl in Consiglio e sulla stampa regionale, tanto che le osservazioni proposte da Folino ripercorrono, quasi integralmente, le nostre vibrate critiche al ‘sistema di gestione Basilicata’”.

“La conferenza stampa di De Filippo – aggiunge Pagliuca – aveva messo in luce la ‘solitudine politica’ del Governatore, tema subito soppiantato dalle veementi critiche interne al Pd e, ora, apertamente esternate da Folino che lancia una campagna elettorale per le politiche che si annunciano all’ultimo sangue. Nessuno vuole che la Basilicata sia una ‘gruviera’ né, però, possiamo rincorrere il populismo becero di chi è concettualmente contro le estrazioni petrolifere. In Basilicata il petrolio c’è, esso è una risorsa per l’intera nazione e, dunque, va estratto. Ecco perché come Popolo della Libertà – sottolinea il capogruppo del Pdl – ci siamo resi protagonisti della stagione del Memorandum, arrivando a convincere il Governo dei tecnici ad approvare l’articolo 16 della legge 27/2012 che ha una portata rivoluzionaria per i lucani. È vero, abbiamo votato la moratoria, ‘norma manifesto’, voluta da De Filippo in assestamento, non perché non fossimo coscienti della più che probabile inapplicabilità della stessa ma piuttosto per scoprire, fino in fondo, quale fosse il ‘gioco’ del Governatore e del Partito Democratico. Oggi, finalmente, è chiaro all’intera comunità regionale che quel gioco era un vero e proprio ‘bluff’!”

Il capogruppo del Pdl nel sottolineare che “Folino parla di ritardo nell’attuazione degli accordi” si domanda “chi avrebbe dovuto controllare? Chi avrebbe dovuto esigere il rispetto degli accordi? Chi può attivare gli strumenti (amministrativi e politici) per rimettere in discussione gli accordi o per farli rispettare?” “La risposta – aggiunge – è fin troppo scontata e Folino, consapevole del fallimento del centrosinistra, cerca di smarcarsi dalle gravi e pesanti responsabilità di una classe dirigente che, ormai, non parla più ai lucani perché è troppo impegnata ad alimentare le guerre di posizionamento interno”.

A parere di Pagliuca “le questioni ambientali, la salute e la sicurezza, non solo in Val d’Agri ma in tutto il territorio regionale (Fenice, Val Basento, ecc) attendono da anni una risposta concreta e convincente. Il Pd ha perso credibilità ed affidabilità perché ha pensato a lottizzare i Dipartimenti regionali e gli organismi sub-regionali preposti ai controlli. Le royalties, poi, sono utilizzate come ‘bancomat’ per tappare i buchi creati dal malgoverno e dall’incessante voglia di alimentare spesa pubblica improduttiva di risultati ma portatrice di consenso elettorale e di filiera”. “Le considerazioni di Folino – prosegue ancora Pagliuca – non possono essere archiviate come semplici paturnie settembrine: esse rappresentano una puntuale e assoluta presa di posizione contro il modello di gestione e di programmazione del centrosinistra lucano. Della lettera di Folino apprezziamo l’onestà intellettuale di riconoscere che il cosiddetto ‘Memorandum’ è l’unico e buon tentativo per far valere le ragioni della Basilicata in virtù del contributo energetico già offerto al Paese”.

“Anche il Pdl – dice Pagliuca – sostiene che ogni ipotesi d’incremento delle estrazioni che vada al di là di quanto previsto dagli accordi in atto dovrà essere valutata sotto i diversi profili, con particolare riferimento all’ambiente e alla salute. In conclusione, Folino cita gli atteggiamenti donchisciotteschi ma dimentica che lo scopo di Cervantes era quello di sottolineare l'inadeguatezza degli intellettuali dell'epoca a fronteggiare i nuovi tempi che correvano in Spagna sull’orlo di una crisi terribile. Il ‘folle’ cavaliere mostra al lettore il problema di fondo dell'esistenza, cioè la delusione che l'uomo subisce di fronte alla realtà: i lucani – conclude Pagliuca – si sveglino perché il centrosinistra non ha più risposte per affrontare i problemi della Basilicata”.

 

    Condividi l'articolo su: