Petrolio, Mattia: seguire il modello del Nord-Est Scozia

Per il vice presidente del Consiglio regionale occorre trasformare il contenuto del decreto liberalizzazioni in azioni operative per accompagnare la trasformazione produttiva del territorio

“La 'lezione' del Sole 24 Ore sul modello di sviluppo realizzato intorno al petrolio nel Nord-Est della Scozia da seguire in Basilicata è utile ad aggiornare il dibattito che abbiamo tenuto in Consiglio in occasione della comunicazione del presidente De Filippo sui nuovi scenari innescati dall’art.16 del decreto liberalizzazioni. In quell’occasione ho sostenuto che il presidente deve indicarci un percorso chiaro, dettagliato e di piena condivisione in tutte le sue fasi, per fare in modo che il principio normativo contenuto nel legge sulle liberalizzazioni si trasformi in atti operativi per disporre di nuove risorse e di nuovi strumenti in grado di accompagnare la trasformazione produttiva della nostra regione che parte dal petrolio ma non comprende solo il petrolio”. 
 
A sostenerlo è il vice presidente del Consiglio regionale Franco Mattia (Pdl) per il quale “naturalmente gli interventi  – come è scritto nell’articolato della norma – si potranno  realizzare nell'assoluto rispetto delle esigenze ambientali e nella applicazione delle migliori pratiche operative in riferimento agli standard internazionali. Inoltre, la nuova legge regionale che detta disposizioni in materia di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili rappresenta lo strumento che ci mancava per realizzare il progetto di piattaforma energetica, non solo petrolifera e per il gas, che è uno dei punti più qualificanti del Memorandum d’Intesa. Ed è proprio il Memorandum quell’accordo che è stato realizzato in Scozia con le società petrolifere e il governo di Londra che ha consentito di concentrare nella regione della Gran Bretagna risorse finanziarie e competenze per la ricerca nel campo delle energie rinnovabili, dall’eolico sino a toccare altri aspetti che non ci possono interessare (il fenomeno delle maree). Più che di scuole, credo – aggiunge Mattia – abbiamo bisogno di idee chiare e dunque di una strategia. A differenza del Nord-Est scozzese, oltre al petrolio abbiamo una risorsa in più, l’acqua che può contribuire a determinare condizioni di sviluppo”. 
 
A parere di Mattia “per la nostra Regione si presenta l’opportunità di avviare, sia pure sperimentalmente, un modello di federalismo fiscale estremamente interessante per le ricadute economiche dirette e che si completerà con la gestione delle risorse idriche, come del resto è stato già definito attraverso l’intesa sul Bacino Idrografico Meridionale che produrrà nuove entrate per l’acqua all’ingrosso ceduta alla Regione Puglia. In questo ci avviamo a diventare un “caso” che sarà osservato e monitorato da più parti e pertanto ci carica di grandi responsabilità anche rispetto agli organismi dell’Unione europea che devono confermarci i fondi per la prossima programmazione 2013-2020”. 
 
“Il primo pensiero – continua il vice presidente del Consiglio regionale – va al superamento del gap infrastrutturale che continua a rappresentare una 'palla al piede' per le nostre comunità e le prospettive di sviluppo e competitività. Troppi progetti di strade, strutture civili, interporti, porticcioli ed aviosuperfici sono rimasti nei cassetti degli uffici della Regione per mancanza di soldi. Ma – conclude – la svolta che tutti unanimemente chiediamo, in stretta sintonia con il comune sentire delle popolazioni locali, deve partire da una più efficace ed efficiente azione di monitoraggio, vigilanza e difesa di tutti i fattori territoriali (acqua, aria, terra) e a prevenzione della salute pubblica”. 
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