Per il consigliere di Italia dei valori “l'utilizzo delle royalties deve prendere una piega diversa, dando priorità al lavoro anche riaprendo la partita Val Basento”
“La protesta di un operaio in mobilità, ex dipendente della Nylsar, davanti ai cancelli di Tecnoparco, proprio come l’intossicazione nell’area industriale di Viggiano di una ventina di operai che sarebbe stata causata dal Centro Oli Eni, sono la conferma di quanto ho sostenuto in Aula nel corso del battito sulle estrazioni petrolifere: l'utilizzo delle royalties deve prendere una piega diversa, queste importanti risorse devono essere utilizzate in modo più utile per il popolo lucano affrontando le due emergenze prioritarie, il lavoro e l’impatto ambientale a Viggiano come per la bonifica della Val Basento”. E’ quanto afferma il consigliere regionale dell’Idv, Nicola Benedetto, precisando che “per evitare la confusione tra posizioni di destra e di sinistra, ho voluto fare un intervento per i lucani”.
“Quindi – precisa – utilizzare le risorse del petrolio per avere la prenotazione di un semplice pap-test telefonando al Cup di Matera dopo 8 mesi penso che per i lucani non sia sicuramente una cosa che possa essere gradita. Non abbiamo bisogno di ‘ritorni emozionali’, non dobbiamo cambiare l'emozione del lucano, far capire al lucano che il nostro petrolio è importante, che il nostro petrolio viene utilizzato in un certo modo, ma dobbiamo dare un ritorno pratico, un ritorno che si possa toccare con mano. Di qui il richiamo alle sorti della Val Basento, tenuto conto che si è dimenticato o sottovalutato che l'Eni è arrivata nel '60 proprio in Val Basento, con la Pozzi a Ferrandina e con l'Anic a Pisticci,hanno dato, sì, punte di manodopera anche arrivando a 5 mila unità, ma quello che resta adesso non sono altro che ‘mausolei’ ed è veramente difficile definirli diversamente. Sarebbe il caso che il presidente De Filippo e l’intera Giunta organizzassero una ‘gita’ in Val Basento, all'interno del vecchio stabilimento Anic, o addirittura, peggio, della Pozzi, per verificare il disastro. Come eliminare, come ripulire la Val Basento per poter fare una vera reindustrializzazione? Perché la vera deindustrializzazione – continua Benedetto – passa attraverso la bonifica di quel territorio; non esistono imprenditori che possono ritenere valide ed importanti motivazioni per investire in una zona dove esiste un mausoleo di quel livello. Quindi, primo obiettivo, prima richiesta, prima di ogni altra cosa per la Val Basento quello della pulizia di quel territorio. Solo così si possono richiamare aziende di livello che possono dare un sollievo a questo territorio. Cosa importante ancora, è che nella negoziazione chiedere all'Eni di portare in Basilicata, visto che il gruppo è abbastanza vasto, aziende che possano dare un minimo di avvio a qualche nuovo indotto nella meccanica, nella metalmeccanica. Sicuramente è un indotto moderno, la meccanica, la metalmeccanica sono due punti che non moriranno mai nell'economia e nell'impresa e nel fare impresa. Bisogna inoltre lavorare per la pista Mattei e chiedere all'Eni di dare forte il contributo per realizzare finalmente quello di cui la Basilicata ha bisogno per superare l’handicap infrastrutture, un aeroporto. Vanno bene tutte le infrastrutture a supporto del Piano per il Sud, va bene la Matera-Gioia, va bene la Saurina, va bene qualsiasi cosa, ma continuo a ritenere che la vera emergenza è l’occupazione”.
Benedetto, infine, propone che “al tavolo per la trattativa per risolvere singolarmente tutti i problemi, il Presidente sia affiancato da due consiglieri, uno di maggioranza, ed uno di opposizione”.