Petrolio, Benedetto: inchiesta serva da monito

Il capogruppo consiliare del Centro democratico: “Pittella colga la ‘lezione’ dell’inchiesta per sciogliere nodi tutela ambiente e rapporti con Governo Renzi”

&ldquo;La presenza del premier Renzi a Matera il 6 aprile prossimo &ndash; dice Benedetto – pi&ugrave; che ennesima visita turistica per ribadire promesse a favore di Matera 2019 e della Basilicata che non potr&agrave; mai mantenere, tenuto conto dei tempi necessari alla progettazione, specie in materia di infrastrutture, &egrave; l&rsquo;occasione per chiarire la posizione del Governo in merito all&rsquo;inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza sulle attivit&agrave; organizzate per il traffico e lo smaltimento illecito di rifiuti del Centro Oli di Viggiano dell&#39;Eni&rdquo;.<br /><br />&ldquo;L&rsquo;inchiesta &ndash; continua Benedetto – secondo quanto riferiscono in queste ore giornali e siti di informazione web, chiama in causa direttamente il Governo, non solo perch&eacute; fra gli indagati figura anche Gianluca Gemelli, imprenditore e compagno della ministra dello sviluppo economico, Federica Guidi, ma perch&eacute; nell&rsquo;inchiesta sono finite delle telefonate tra Gemelli e la ministra Guidi, che avrebbe rassicurato il compagno circa l&rsquo;iter di alcune misure allo studio del Governo sul nuovo programma di estrazione di petrolio. In attesa degli sviluppi dell&rsquo;indagine sembra profilarsi un atteggiamento a favore delle compagnie petrolifere che non pu&ograve; certamente passare inosservato. Del resto, il ministro Guidi, sin dalla sua visita in Basilicata nel mese di giugno 2014, non ha mai fatto mistero della volont&agrave; di dare disco verde all&rsquo;estrazione ed alla ricerca di petrolio in Basilicata, annunciando la volont&agrave; di raddoppiare l&rsquo;estrazione e registrando in quell&rsquo;occasione la posizione di totale appiattimento della Giunta regionale. E&rsquo; il caso di ricordare &ndash; prosegue Benedetto – che la posizione della Giunta alla presenza del ministro Guidi si richiam&ograve; al solito auspicio di ottenere benefici maggiori dal petrolio. Ma questa volta il&nbsp; comportamento del rappresentante di Governo richiede adeguate ed esaurienti spiegazioni sia per il presunto vantaggio personale prodotto all&rsquo;imprenditore – compagno che per l&rsquo; emendamento alla Legge di Stabilit&agrave;, approvato all&#39;ultimo momento nel dicembre del 2014,&nbsp; con il quale si dava il via libera al progetto di estrazione di petrolio Tempa Rossa, di cui c&rsquo;&egrave; traccia nell&rsquo;inchiesta. Siamo in una situazione che richiede, oltre all&rsquo;approfondimento di indagine, compito che spetta a Magistratura ed organi inquirenti, un chiarimento politico da parte del premier Renzi e dei sostenitori lucani della sua strategia energetica&rdquo;.&nbsp;&nbsp;<br /><br />&ldquo;L&rsquo;inchiesta, inoltre &ndash; aggiunge Benedetto – riaccende l&rsquo;attenzione sulle responsabilit&agrave; riferite all&rsquo;attivit&agrave; di trattamento da parte di Tecnoparco ValBasento, sia di reflui rivenienti dal Centro Oli Eni di Viggiano che dalle altre attivit&agrave; industriali presenti nel territorio regionale, nonch&eacute; da attivit&agrave; extraregionali. E&rsquo; ormai da anni &ndash; ricorda il consigliere regionale del Centro democratico – che con iniziative in Consiglio chiedo, inascoltato, la sospensione degli arrivi a Tecnoparco, in attesa delle contromisure, e di affrontare complessivamente e, quindi, in tutti i suoi aspetti la tutela ambientale. Purtroppo, dobbiamo registrare che il cosiddetto cronoprogramma di azioni ed interventi proposto dall&rsquo;assessore all&rsquo;Ambiente Berlinguer si &egrave; risolto in un numero imprecisato di tavoli tecnici senza un piano operativo e tanto meno provvedimenti concreti. Questo non &egrave; pi&ugrave; tollerabile come non &egrave; pi&ugrave; tollerabile che l&rsquo;Arpab gestisca la situazione come se fosse d&rsquo;ordinariet&agrave; quanto invece gli ultimi fatti ribadiscono l&rsquo;emergenza al punto che spetti alla magistratura occuparsene. Per la Giunta Pittella &ndash; conclude Benedetto – non &egrave; pi&ugrave; rinviabile sciogliere il &lsquo;nodo Berlinguer&rsquo; vale a dire sulla certezza della presenza a tempo pieno dello stesso assessore che continua ad avere un piede dentro e uno fuori la nostra regione&rdquo;.<br />

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