Pet coke, Perrino: “Fare chiarezza su attività Italcementi”

Il consigliere regionale del M5s: “Matera 2017, da Capitale Europea della Cultura a capitale del pet coke?”. Presentata una interrogazione

&ldquo;Prassi stagionale ben consolidata vuole che, proprio nei giorni pi&ugrave; caldi dell&rsquo;anno, quando la gente decide di staccare la spina per godersi un p&ograve; di (meritata) vacanza, giungano agli ignari cittadini &lsquo;regalini&rsquo; quanto mai inaspettati&rdquo;. E&rsquo; quanto asserisce il consigliere regionale del Movimento cinque stelle, Giovanni Perrino, che continua ricordando: &ldquo;nella giornata del 9 agosto scorso ha iniziato a circolare una notizia che ha destato molta preoccupazione tra le popolazioni di Puglia e Basilicata: l&rsquo;arrivo nel Porto di Taranto di una nave statunitense con un carico di 53mila tonnellate di pet-coke, un materiale tra i pi&ugrave; tossici e cancerogeni esistenti, prodotto di scarto della filiera petrolifera&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Nel corso della nostra attivit&agrave; consiliare &ndash; dice Perrino – abbiamo spesso incrociato la pericolosissima strada del &lsquo;pet-coke&rsquo;, soprattutto in merito alle attivit&agrave; del laterificio Valdadige e del cementificio Italcementi Spa, entrambi situati nelle immediate vicinanze di Matera. Stando a quanto dichiarato dal consigliere regionale pugliese, Gianni Liviano, il pericoloso carico di pet coke sarebbe destinato proprio alla cementeria materana. Per chi ancora non lo sapesse &ndash; spiega Perrino – ricordiamo che Italcementi, come combustibile per il forno di produzione del cemento, &egrave; gi&agrave; autorizzata dal 2010 ad incenerire fino a 12 mila tonnellate all&rsquo;anno di rifiuti plastici, pneumatici fuori uso, imballaggi di plastica, componenti di macchine e veicoli, fluff (residui della frantumazione di veicoli). Non sazia di cotanta monnezza, Italcementi nel maggio del 2013 ha richiesto di quintuplicare (portandola a 60 mila tonnellate all&rsquo;anno) la quantit&agrave; di rifiuti da incenerire come combustibile. Nel 2015, Italcementi ha pure presentato un&rsquo;integrazione dalla quale si evince quanto sia importante il &lsquo;pet-coke&rsquo; come combustibile per la cementeria come evidenziato dalla tabella allegata&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Riteniamo &ndash; sottolinea Perrino – sia fondamentale fare chiarezza sulle attivit&agrave; di Italcementi Spa vista l&rsquo;ingente quantit&agrave; di pet coke che si appresta ad immagazzinare. Solo qualche anno fa il Pet coke era considerato un rifiuto da smaltire, ma il Governo Berlusconi II introdusse la possibilit&agrave; di utilizzarlo come combustibile seppur a determinate condizioni come il non superamento di determinati limiti di contenuto di zolfo. Il pet-coke va movimentato con estrema cura per evitare di sollevare polveri che potrebbero essere inalate con gravi rischi per la salute; per tali motivi, il trattamento (carico, scarico e deposito) del pet-coke deve seguire le regole dettate dal Decreto del Ministero della Sanit&agrave; (28 aprile 1997) concernente il trasporto di sostanze pericolose. Siamo quindi di fronte &ndash; continua l&rsquo;esponente M5s – ad una situazione delicatissima per la tutela della salute dei cittadini di Matera che rende necessario anche un preventivo e accurato studio sull&rsquo;impatto sanitario del progetto da autorizzare (cosiddetta &lsquo;Valutazione Impatto Sanitario&rsquo;)&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La tanto decantata Capitale Europea della Cultura 2019 &ndash; sostiene Perrino – merita molto di pi&ugrave; e molto meglio delle 53 mila tonnellate di scarti petroliferi. Nel frattempo &ndash; comunica il consigliere – abbiamo chiesto alla Giunta Pittella di chiarire con urgenza gli aspetti oscuri che si addensano su questa enorme e pericolosa montagna di pet-coke. Occorre innescare anche a Matera un processo di progressivo abbandono delle fonti fossili a vantaggio di quelle rinnovabili: la transizione verso un&rsquo;economia davvero verde pu&ograve; cominciare solo rimettendo al centro delle decisioni politiche la tutela dell&rsquo;ambiente e, conseguentemente, della salute dei cittadini&rdquo;.<br />

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