Personale regionale: la politica ostacola il cambiamento

Intervento di Mario Lorenzino Segretario aziendale UIL – Vincenzo Barba, Luigi Brienza, Rocco Giorgio RSU UIL Regione Basilicata,

Tutto, inesorabilmente, come prima. Nulla di diverso. Sui temi del personale regionale si conferma la metodica improvvisazione della politica imperniata su una cultura dell’emergenza, che diventa scientificamente ordinarietà tesa a giustificare l’opinabile discrezionalità della politica.

Nell’incontro di ieri della delegazione trattante, l’amministrazione regionale ha giustificato ogni sua proposta ed azione dicendo che siamo in emergenza. Lo dice da quando si è insediata, ma ancora non ha cercato di cambiare approccio e metodo alle questioni.

Nell’incontro sono state affrontati vari problemi anche al di fuori dell’ o.d.g. Una nota positiva è che non ci sarà una riduzione del fondo per cui si conferma la stessa produttività. Su questo, abbiamo sollecitato l’erogazione di un anticipo già ad ottobre, ma vi sono ancora uffici che non hanno consegnato i piani delle performance, quindi si tratta di richiamare i ritardatari ad accelerare i tempi.

Vi sarebbe un’economia di circa 100.000,00 da utilizzare nel fondo 2014 spalmandola su tutto il personale, di ogni categoria, comprese le P.O.

Tutte le RSU e sigle sindacali hanno rigettato la proposta dell’amministrazione, giustificata sempre con la logica dell’emergenza, di assegnare 3 P.A. e 5 P.O.. Abbiamo chiesto di rinviare tutto a quando si faranno le nuove assegnazioni e in presenza di un nuovo bando che contenga regole chiare e che, tra l’altro, riduca al minimo il potere di discrezionalità dei dirigenti generali.

E’ stata sollecitata la convocazione del gruppo di lavoro per la razionalizzazione della spesa, in modo da verificare la possibilità di trovare eventuali altre economie.

Sui progetti, dato il silenzio dell’amministrazione alle richieste di chiarimenti, è stato chiesto di procedere subito a definire i criteri per la loro approvazione e per la individuazione del personale che vi deve partecipare.

E’ stata, altresì, ribadita la richiesta di scorrimento delle graduatorie verticali, in scadenza il 31 dicembre 2014, ma l’amministrazione su questo ha preso ancora tempo, seppur manifestando una generica consapevolezza della problematica.

Inoltre è stato chiesto all’amministrazione di fare alcuni chiarimenti sull’entrata in funzione dei tornelli.

La confusione sull’utilizzo del personale ex Arbea desta preoccupazione poiché potrebbe inficiare la funzionalità del nuovo ufficio erogatore, per cui sarebbe stato ragionevole non smantellare le P.O., conferendo loro una proroga a tempo, in attesa della nuova disciplina di assegnazione.

Sulla nuova disciplina di assegnazione delle P.O. c’è stato solo una breve e sintetica comunicazione dell’amministrazione, che non ha presentato alcuna proposta per iniziare il confronto ed entrare nel merito.

Riteniamo che l’amministrazione debba modificare approccio: non si può continuare ad utilizzare l’alibi delle emergenze per fare rattoppi che ostacolano il necessario cambiamento nella organizzazione degli uffici e nella utilizzazione del personale della giunta regionale, già ampiamente penalizzato dal blocco del contratto, dai maldestri provvedimenti nazionali e regionali.

A tutt’oggi registriamo, con amarezza, che la sbandierata valorizzazione delle professionalità esistenti nell’ente regione è rimasta uno slogan e che i provvedimenti adottati sinora sono andati in senso contrario.

Auspichiamo, altresì, che si ripristini un confronto più serrato e frequente tra l’amministrazione e le RSU e sigle sindacali. Le questioni sono tante e delicate, serve ascolto e metodo partecipativo, nel rispetto delle responsabilità e dei ruoli di ciascuno, in tal senso si è ricordato come siano diverse le note già inviate da questa OO.SS. alla parte pubblica per discutere varie problematiche alcune delle quali, solo accennate, sono state citate nella riunione odierna.

Ma serve davvero, e rapidamente, una svolta. Noi siamo pronti e chiediamo da tempo una inversione di rotta.

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