“Se iI 13,3% dei pensionati riceve meno di 500 euro al mese e il 30,8% tra i 500 e i 1.000 euro, come riferisce oggi il Rapporto dell’Istat che, tradotto nell’ennesima statistica “alla Trilussa”, vale a dire al di là dei dati matematici, è la conferma che il potere di acquisto dei nostri pensionati è ancora più basso, la riduzione dei costi della politica e con essa di privilegi e benefici ‘esclusivi’ di categorie sociali come di amministratori pubblici acquista un ulteriore significato da noi dove da tempo è in atto una campagna di stampa per l’abolizione da subito dei vitalizi ai consiglieri regionali”.
È quanto afferma in una nota la Consulta degli Anziani della DC-Libertas della Basilicata, ricordando come “i pensionati lucani percepiscono, in media, la metà di quelli lombardi ed hanno un reddito annuo tra i 13mila e i 13.500 euro con differenze sensibili tra categorie senza dimenticare le pensioni sociali e di invalidità che ammontano a poche centinaia di euro al mese. Sono dati statistici che – a parere della Consulta Anziani DC – “fotografano” solo in parte il forte disagio di cittadini che oltre a sopravvivere facendo i salti mortali sui consumi alimentari, in grande maggioranza, sostengono figli disoccupati e persino sposati e nipoti agli studi universitari. Per questo a causa del grave stato di impoverimento non basta più limitarsi a chiedere la rivalutazione delle indennità pensionistiche”.
bas 07