Pedicini (M5s) su Matera capitale Cultura 2019

In una nota l'eurodeputato e portavoce del M5s Piernicola Pedicini interviene sul riconoscimento per Matera a capitale della Cultura 2019:
"Quando una comunità si entusiasma per una iniziativa e si identifica con un progetto che ha un carattere pubblico, è sempre un fatto molto positivo – afferma Pedicini – tutto ciò ha un valore ancora maggiore quando tale situazione si verifica in un contesto socio economico e culturale difficile, rassegnato e marginale, dove le prospettive di benessere collettivo sono in forte crisi. Per tutti questi motivi, anche noi, non possiamo che essere felici e propositivi per la designazione di Matera come Capitale europea della cultura per il 2019. Anche noi, cogliamo fino in fondo la portata e l'ampiezza dell'evento ideato e voluto dal Parlamento europeo già dal 1985 e siamo consapevoli che potrebbe essere una opportunità unica per la città dei Sassi e per l’intera Basilicata.
Vedere migliaia di cittadini lucani che hanno riempito piazze e luoghi di incontro per festeggiare l’attribuzione del riconoscimento, ci spinge ad esaminare con rispetto un fenomeno come questo. Per queste ragioni, possiamo dire con certezza che se l’evento Matera 2019 sarà in mano ai cittadini, non mancherà il contributo e l’apporto convinto del M5s. Se, invece, i cittadini, saranno ai margini del progetto e a decidere ci ritroveremo gli stessi esponenti politici, gli stessi imprenditori e gli stessi operatori culturali che da anni fanno il bello e il cattivo tempo a Matera e in Basilicata, allora, ci vengono molti dubbi e perplessità. Non per pregiudizi o ragioni di parte. Ma per la sola motivazione che queste stesse persone hanno già fallito troppo volte e hanno già dimostrato di non esserne all’altezza. Se Matera 2019 sarà gestita dai Pittella, dagli Adduce, dai De Filippo e dai loro vecchi e nuovi amici che venerdì scorso festeggiavano e piangevano di gioia sui palchi. noi non ci fidiamo e saremo in prima linea, come sempre, a controllare e a denunciare errori, clientele e inadempienze.
Se questi signori avessero le qualità etiche, politiche e di efficienza e competenza, non avrebbero ridotto la Basilicata nelle condizioni in cui si trova. Se non ci sono riusciti finora a dare un futuro ai nostri giovani e ai nostri territori, non sappiamo come potrebbero riuscirci adesso, con l’evento Matera 2019. E non si permettessero di raccontare frottole, sostenendo che grazie a questa nomina ci saranno nuovi fondi economici a disposizione o chi sa quale miracolo che cambierà il corso della storia lucana. Non ci sarà niente di tutto questo. Matera riceverà, dall’Unione europea, solo un premio in denaro di un milione e mezzo di euro, gli altri 50 milioni di cui si parla sono soldi già nostri, della Regione Basilicata, del Comune di Matera e di eventuali sponsor privati.
Diventare Capitale europea della cultura, può sicuramente contribuire a far aumentare l’affluenza turistica, ma rischia di restare solo un mero fatto simbolico, che offre una forte visibilità e attrattività internazionale, se non ci sono in loco classi dirigenti capaci di tradurre i progetti presentati in vere e concrete occasioni di sviluppo e crescita di largo respiro.
Se il Pd, Pittella, De Filippo e Adduce, negli ultimi anni, hanno sperperato centinaia di milioni di euro provenienti dalle royalty del petrolio e miliardi di euro provenienti dai progetti europei senza riuscire a modificare i vari indicatori che collocano la Basilicata agli ultimi posti come povertà, disoccupazione, spopolamento, qualità della vita, come possono pensare di illuderci che ora sono in grado di invertire la rotta grazie a Matera 2019? Quanti progetti ci hanno propinato in questi anni, facendo credere che quella era la volta buona per dare una prospettiva alla Basilicata? Vogliamo parlare dei Fesr, del Patto con i giovani, dei vari Psr. Decine di piani e progetti di sviluppo che, per anni, hanno intercettato miliardi di euro. Soldi che hanno alimentato i progettisti e il sistema delle clientele con risultati vicino allo zero.
La nostra forte e brutta sensazione (ci auguriamo di sbagliare) è che l’operazione Capitale della cultura abbia dietro molti retroscena. Non vorremmo che si tratti di una grande bolla mediatica di “distrazione di massa” per coprire i disegni di Renzi, del partito unico “Pd+tutti gli altri” e delle multinazionali del petrolio per raddoppiare le estrazioni e devastare sempre di più i nostri territori.
La scaltrezza e la furbizia dei politici lucani e del sistema di potere e di interessi miliardari che li circonda non va sottovalutata. Potrebbe essere andata così: investiamo un po’ di milioni dalle royalty del petrolio, assumiamo un esperto manager culturale (Paolo VerrI) e altri amici, mettiamo subito in circolo un po’ di soldi per la promozione e conquistiamo il parere positivo dalla commissione esaminatrice mettendo da parte le velleità delle altre città concorrenti. Dopodiché il gioco è fatto e mentre il petrolio, i rifiuti e l’energia sconvolgeranno il volto della Basilicata, i giornali, le televisioni e gli operatori culturali locali e di tutto il mondo saranno “felici” di parlare di Matera 2019.
Ma questa sarebbe una lettura negativa che, se fosse vera, sarà senz’altro smentita dalla partecipazione e dalla lungimiranza dei cittadini e degli operatoti economici e culturali materani e lucani che vogliono cogliere questa grande opportunità per marginalizzare le metodologie della vecchia politica.
Siamo certi che – conclude Pedicini – proprio grazie a Matera 2019, la Basilicata sia pronta per una svolta storica che vada verso l’affermazione di nuovi principi etici e morali e un nuovo modo di concepire le scelte che possono segnare il futuro di un’intera comunità. Noi sosterremo questa Basilicata".

BAS 05

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