Pdl sostegno maternità, Rifondazione comunista: illegittima

In una nota stampa  il Comitato regionale di Rifondazione Comunista Basilicata definisce ‘vergognosa, devastante ed illegittima” la proposta di legge sul sostegno alla maternità portata in consiglio regionale a prima firma Aurelio Pace. “Tale testo – si legge nella nota – oltre ad essere irrisorio nelle cifre (si parla di 250 euro per i primi 18 mesi) si pone un traguardo ben più ambizioso, ossia uno scatto culturale verso il medioevo. In una regione che vanta il triste primato dei medici obiettori (attorno al 90%),dove, forse, come priorità bisognerebbe assumere quella del controllo delle strutture in cui l'interruzione di gravidanza possa essere portata a termine in sicurezza e legalità, dove si potrebbero, ad esempio, mutuare esperienze come i registri dei medici obiettori in modo da non prolungare inutilmente tempi e sofferenze per chi all'aborto sceglie di ricorrere, un consigliere maschio prontamente appoggiato da altri consiglieri di provenienza politica diversa ma dello stesso genere sessuale propone ad un'assemblea consiliare, anch'essa composta da soli uomini di segnare la donna con il marchio infame dell'assassinio. Ciò che più troviamo vergognoso e lesivo della dignità umana, poi ,in questa proposta è la riduzione del ruolo della donna a "fattrice umana" atta alla riproduzione. Come Partito della Rifondazione Comunista ci sentiamo di sottolineare la nostra ferma opposizione e portiamo la nostra solidarietà a tutte quelle donne ed alle persone loro vicine che, pur subendo attacchi alle loro scelte spesso difficili, continuano con dignità a vivere”.

bas 06

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