Sulla proposta presentata dal consigliere Rosa sono stati auditi il presidente dell’Anci Adduce e il dirigente Enti Locali, Libutti.
La quarta Commissione, presieduta da Luigi Bradascio (Pp),ha approvato oggi alla unanimità (voto favorevole di Pd, Psi, Pp, Lb-Fdi, M5s, Gm, Pdl-Fi e Cd) la proposta di legge, d’iniziativa del consigliere Gianni Rosa (Lb-Fdi) su “interventi regionali per la prevenzione e il contrasto della criminalità e per la promozione della cultura della legalità e di un sistema integrato di sicurezza nell’ambito del territorio regionale”.<br /><br />In proposito sono stati auditi il presidente dell’Anci Salvatore Adduce e il dirigente dell’ufficio autonomie locali e decentramento amministrativo Emilio Libutti.<br /><br />La proposta di legge si propone da un lato di accrescere la cultura della legalità e della civile convivenza e dall’altro propone interventi per il contrasto alla criminalità, attraverso la riqualificazione di spazi pubblici, l’implementazione delle sale operative e il collegamento tra le stesse, l’istituzione del vigile di quartiere, il potenziamento delle attività di vigilanza nelle aree più soggette a rischio di esposizione ad attività criminose.<br />Ulteriore obbiettivo della proposta di legge è quello di sostenere, concretamente, gli anziani vittime di truffe, prevedendo interventi di assistenza materiale e di assistenza psicologica anche tramite la promozione di contratti di assicurazione da parte dei comuni a beneficio delle vittime di tali reati ; i cittadini vittime di reati violenti contro la persona, il patrimonio e le loro famiglie, troppo spesso lasciati soli a fronteggiare situazioni di emergenze sociale ed economica.<br /><br />Viene previsto il patrocinio legale per tutti quegli onesti cittadini che per difendere la propria incolumità, quella della propria famiglia e del proprio patrimonio sono coinvolti in procedimenti penali di eccesso colposo in legittima difesa ovvero assolti per la sussistenza dell'esimente della legittima difesa. Prevista anche l’adesione al Forum europeo per la sicurezza urbana.<br /><br />La questione sicurezza – si legge nella relazione che accompagna la pdl – è diventata prioritaria a causa dell’escalation di reati contro la persona ed il patrimonio che si sono verificati negli ultimi mesi. L’inasprimento della situazione e i cambiamenti intercorsi suggeriscono al legislatore regionale di rivedere la normativa di settore ed in particolare di prevedere norme di assistenza e aiuto alle vittime di reati. La sicurezza urbana, che indica in parole povere la tranquillità pubblica, deve essere declinata, innanzitutto, come una migliore qualità della vita. La lotta alla criminalità, anche comune, rappresenta la base per garantire ai cittadini il diritto a vivere liberamente e senza la costante preoccupazione di sentirsi aggrediti, rappresenta, dunque, uno strumento per assicurare una migliore qualità della vita. La sicurezza urbana si concretizza, dunque, soprattutto, nel restituire gli spazi pubblici e la tranquillità ai cittadini”.<br /><br />Negli ultimi anni quasi tutte le Regioni italiane si sono dotate di una legge sulla sicurezza. Alcune di queste vengono adottate in parallelo a leggi regionali già esistenti in materia di polizia locale altre disciplinano congiuntamente politiche di sicurezza e polizie locali. La Basilicata ha seguito la seconda strada con le Legge regionale n. 41 del 29 dicembre 2009 “Polizia locale e politiche di sicurezza urbana”.<br />Per il presidente dell’Anci Salvatore Adduce “si tratta di una iniziativa molto positiva perché la battaglia per la legalità passa anche attraverso questi strumenti concreti. Bisogna però fare le dovute valutazioni dal momento che, come nel caso della previsione del vigile di quartiere sancito dall’articolo 8 della pdl, è necessario tener conto della carenza di fondi e di personale della maggior parte dei comuni lucani che il patto per la stabilità ha ulteriormente danneggiato dal punto di vista della possibilità di fare assunzioni”.<br /><br />Il dirigente Enti locali, Emilio Libutti, ha sottolineato come “la Regione Basilicata nel 2009 ha emanato la legge 41 sulla sicurezza urbana e il tema della polizia locale e la quasi totalità dell’ordine pubblico viene affidato allo Stato. La Regione sta sviluppando una intensa azione formativa della polizia locale ma ogni ente dovrà mettere in campo una propria organizzazione. Per quanto riguarda il miglioramento delle sale operative la regione può sostenere queste attività ma la competenza è degli organi di polizia di stato e quindi è necessario creare uno stretto collegamento con essi. Da tenere presente che la maggior parte dei comuni lucani ha problemi di natura organizzativa per carenza di mezzi e tecnologie”.<br /><br />Hanno partecipato ai lavori, oltre al presidente Luigi Bradascio (Pp), i consiglieri Carmine Miranda Castelgrande, Achille Spada (Pd), Giannino Romaniello e Aurelio Pace (Gm), Michele Napoli (Pdl-Fi), Nicola Benedetto (Cd), Gianni Rosa (Lb-Fdi), Gianni Leggieri (M5s) e Francesco Pietrantuono (Psi).<br /><br />L.C.<br />