Nell’accogliente cornice del Centro Storico di Potenza si è svolta ieri la terza giornata della Festa Nazionale del Partito Democratico, alla numerosa presenza di cittadini e rappresentanti delle istituzioni, insieme “in piazza” per discutere di temi di grande attualità. In mattinata il giornalista Renato Cantore ha intervistato il sottosegretario Giampaolo D’Andrea, mentre nel pomeriggio è stata la volta del focus “Sviluppo” e del dibattito conclusivo con il senatore Nicola Latorre. Coordinati da Salvatore Santoro, del Quotidiano della Basilicata, dopo i saluti e i ringraziamenti della Presidente dell’Assemblea cittadina Lucia Sileo, Filippo Bubbico, Piero Lacorazza, Marcello Pittella, Erminio Restaino e Vincenzo Viti hanno discusso del difficile momento della storia del nostro Paese e della Basilicata, individuando possibili e necessarie soluzioni per ripartire e riorganizzare la macchina della regione. Inscindibile dall’idea di sviluppo, per il presidente Lacorazza, un largo processo di partecipazione. “Per ripartire – ha spiegato – è necessario rimettere in atto un meccanismo di coinvolgimento dei cittadini e di riavvicinamento della politica alla gente. Ripristinare i processi partecipativi è il primo passo che le istituzioni e la politica devono fare”. Ha posto l’accento sull’importanza della cultura e della formazione Vincenzo Viti, come leve fondamentali di sviluppo e ripresa della società. Restaino si è soffermato invece sull’importanza delle imminenti primarie come “strumento per parlare al Paese”. “O il Partito Democratico assume su di sé, fino in fondo, la consapevolezza delle grandi questioni di questo tempo, o credo che nessun altro partito sarà in grado di farlo”. Affrontata anche la delicata questione “Fiat”. “C’è una crisi di domanda – ha affermato Bubbico – che va risolta attraverso il sostegno all’occupazione. I temi della sostenibilità riguardano anche le attività legate ad un nuovo concetto di mobilità individuale e collettiva, rispetto alla quale misurare la capacità di Fiat di mettere in campo nuovi progetti industriali. Del settore auto è necessario discutere a livello europeo. Se sapremo mettere in campo un’azione di questo genere, anche una realtà come Melfi potrebbe risultare tutelata”. Ha parlato di “un’emergenza legata alla crisi del mondo produttivo” Marcello Pittella. “Il Governo regionale, rispetto a questa emergenza, si sta prodigando più che può. Ma l’apporto del Governo nazionale è fondamentale. Con le sole nostre risorse rischiamo di non farcela”. L’assessore, concludendo, ha poi affermato che “oggi il Paese viene affidato al più grande partito del centro sinistra. E’ nostro compito rispolverare quell’empatia che, da sempre, ha contraddistinto la nostra capacità di fare politica: quel legame fondamentale tra elettore ed eletto. Solo così potremo offrire al Paese nuove opportunità”.
Sul palco, per il dibattito conclusivo, Vito De Filippo, Salvatore Margiotta, Giampiero Iudicello, Antonello Molinari, Roberto Speranza e Nicola Latorre. A coordinare vivacemente la discussione il Direttore del Quotidiano della Basilicata, Paride Leporace. Soddisfatto per la riuscita della Festa il Segretario cittadino che ha parlato di “un partito ‘per’ la città. Dobbiamo recuperare – ha spiegato – i luoghi veri delle decisioni e delle discussioni politiche, che sono i luoghi del partito ma anche la città, le strade e piazze come questa. Dobbiamo ritornare in strada per conoscere chi siamo”. Buono il giudizio di Molinari sull’amministrazione regionale. “Questa è la regione dei bravi amministratori – ha dichiarato. Abbiamo qui una tradizione e un’esperienza eccezionali. Mi riferisco in particolar modo ai sindaci, soprattutto quelli del Pd, che riescono a lavorare bene, nonostante le ristrettezze che caratterizzano questo momento storico. L’esigenza di partecipazione fortemente avvertita in questo momento storico ci carica di ulteriori responsabilità”. Per il presidente De Filippo la ‘serietà’ e la ‘sobrietà’ sono le parole che devono prevalere in questo momento della vita pubblica del Paese. Ovvero declinare sempre e comunque un’opinione a favore di un prevalente interesse generale”. “Dobbiamo affrontare una strada lunga e difficile di ricostruzione del paese – ha spiegato Margiotta. E’ necessario costruire intorno a questo processo di cambiamento del nostro Paese un grande consenso sociale. Le forze in grado di raggiungere questo obiettivo sono certamente quelle del centro sinistra e del mondo moderato”. Ha cominciato citando Bersani il Segretario Speranza: “viene prima l’interesse generale, poi l’interesse del partito e del centro sinistra e, soltanto in ultimo, i destini individuali. Se questo schema si rovescia – ha poi continuato – si incorre in quell’errore che alimenta l’antipolitica. Oggi l’obiettivo del Pd è riconnettere la politica alle istituzioni. Le primarie, in questo senso, sono una risposta possibile. Questa Festa rappresenta un evento straordinario. La scelta di mettere in campo anche in città un gruppo dirigente giovane si sta dimostrando una scelta giusta e positiva. Questi sono i sei mesi decisivi della vita di questo paese. Il Pd è alla prova più vera del senso della sua storia. Nel momento più difficile di questa democrazia questo partito è l’unico perno da cui l’Italia può ripartire”.
Ha concluso i dibattito Nicola Latorre parlando della necessità di restituire alla società italiana una Politica con la “P maiuscola”. “In questo momento le grandi istituzioni democratiche hanno il compito più difficile, quello di rieducare alla speranza. Se non restituiamo a questo paese una speranza, davvero può prendere piede la paura, il ripiegarsi su se stessi. In questo momento di passaggio di epoca noi del Pd sentiamo forte questa responsabilità. Le primarie sono un grande strumento per ricomporre il rapporto tra politica e società. Credo – ha concluso – che il Pd uscirà da queste primarie molto più forte, perché siamo l’unica forza politica che sta cercando di confrontarsi alla luce del sole”.
Ha concluso la serata il concerto del cantautore livornese Bobo Rondelli.
bas 02