Patto Stabilità, Benedetto:i compiti che attendono la Giunta

Per il consigliere di Idv diversi gli obiettivi da tenere fuori dal Patto: tra questi i fondi terremoto e le royalties del petrolio

“Se i quattro decreti presentati dal Governo la scorsa settimana distendono in parte il clima e quindi ha fatto bene il Consiglio a riaprire il confronto con le associazioni di “Pensiamo Basilicata” prima di definire un documento di intenti, è comunque il caso di evidenziare che i decreti riguardano solo attività, imprese, fornitori in credito nei confronti della P.A. Per chi non è in credito, proprio perché i provvedimenti del Governo Monti non prevedono nulla, dobbiamo pensarci noi, pur consapevoli dei margini ristretti che abbiamo”. A sottolinearlo è il capogruppo di Idv in Consiglio regionale Nicola Benedetto, evidenziando “il ricorso ad iniziative politiche ed istituzionali per rivendicare dal Governo misure di alleggerimento del Patto. Per rilanciare in parte l’economia urge utilizzare al più presto tutti i fondi fuori patto in primis quelli che riguardano le emergenze. Si può e dunque si deve accelerare l’attuazione degli interventi per 14 milioni di euro – ed eventualmente integrare con altri fondi – in quanto l’ordinanza è soggetta a contabilità speciale, pertanto fuori patto, oltre che dare risposte al territorio. Mi riferisco all’alluvione della primavera 2011 nel Metapontino”.

Nel ribadire gli obiettivi da tenere fuori dal Patto i fondi terremoto e le royalties del petrolio, Benedetto ne ha indicati altri: accelerare la spesa su interventi con fondi europei, i quali fanno parte del Patto solo per il 50%, ovvero la quota a carico della Regione Basilicata; anche per i fondi investimenti per la sanità, esistono risorse consistenti da liberare e che si riferiscono principalmente alle strutture-infrastrutture, da noi l’Ospedale Unico di Lagonegro che rappresenta uno dei maggiori mega-appalti di opere pubbliche e reparti e padiglioni del San Carlo di Potenza”.

Per il capogruppo IdV “l’unico modo efficace per contrastare il disagio socio-economico che continua a diffondersi nelle nostre comunità locali, se non vogliamo continuare a far ricorso all’assistenzialismo: creare più posti di lavoro e favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese” . Ultima riflessione: le problematiche della finanza regionale non possono essere più affrontate dall’Ufficio di Presidenza della Giunta e nello specifico attestate direttamente al Presidente. Esse sono sempre più complesse e richiedono pertanto un Ufficio specifico – come era un tempo il dipartimento Bilancio-Programmazione – delle Giunte regionali delle precedenti legislature”.

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