Patto per la salute, interviene senatore Digilio

“In attesa che le Regioni trovino un’intesa con il Ministro alla Salute Balduzzi sul nuovo Patto per la Salute 2012-2015 e sulla proposta di riparto delle disponibilità finanziarie per il Servizio Sanitario Nazionale, il Governatore De Filippo e l’Assessore Martorano dovrebbero mostrare più attenzione per i casi clamorosi di malaburocrazia, che di fatto si ripercuotono direttamente e pesantemente sull’utenza, denunciati da Associazioni di categoria della sanità privata”. E’ quanto sostiene il sen. Egidio Digilio (Fli), facendo riferimento alla vicenda segnalata dall’Associazione Sanità Futura secondo cui alla società Polimedica di Melfi viene preclusa la possibilità di impiego di una macchina per la risonanza magnetica per problemi di interpretazione del DPR 542/94, con la conseguenza di determinare un allungamento delle liste d’attesa (l’attesa per la risonanza magnetica è anche di tre mesi), ulteriore disagio all’utenza e incentivando la migrazione sanitaria verso altre regioni (Puglia e Campania), con soldi che – evidenzia Digilio – la Regione “esporta” a favore di altre Regioni.
Digilio ha riferito di aver chiesto al Ministro Balduzzi di “acquisire dalla Regione Basilicata e dall’Azienda Sanitaria di Potenza tutta la documentazione del procedimento in corso per venire a capo di una situazione che ha troppi aspetti riferiti ad un’interpretazione semplicemente cavillosa di normative specifiche e che potrebbe sconfinare in un atteggiamento ostruzionistico. In sostanza, diventa necessario, anche attraverso un parere ministeriale che metta fine al procedimento, accertare perché in una struttura convenzionata ed accreditata dal SSR che opera in una regione diversa dalla Basilicata sia possibile impiegare una macchina per la risonanza magnetica, attuando scrupolosamente quanto previsto dal D.P.R. 8 agosto 1994, n. 542, a tutt’oggi vigente sull’intero territorio nazionale, che consente l’istallazione e l’uso di apparecchiature di R.M. settoriali senza la necessità di un procedimento di autorizzazione aggiuntivo e preventiva verifica di requisiti, mentre in Basilicata si continui a richiedere una specifica autorizzazione.
Vorrei ricordare che il Ministro Balduzzi, nei giorni scorsi ha fatto qualche piccola apertura alla cosiddetta «deprivazione», sostenendo che «non è bene cambiare radicalmente le regole, però qualche piccola sperimentazione che ci aiuti a capire come l’indice di deprivazione può essere utile per determinare il riparto delle spese, si può fare».
Un tema, quello della deprivazione – ovvero il concetto per cui il riparto dei fondi sanitari deve avvenire anche in base alle condizioni socio-economiche e alle strutture sanitarie del territorio – che tanto ha diviso, negli ultimi anni, le Regioni, con quelle del sud che chiedono che si tenga conto delle condizioni socio-economiche delle popolazioni, notoriamente più critiche al Mezzogiorno, e quelle del nord, che insistono sui criteri tradizionali, ovvero il conteggio della popolazione e il «peso» degli anziani. Colmare il gap strutturale tra Sud e Nord – dice Digilio – è pertanto una priorità del nuovo Patto per la Salute. Non basta perciò il solito richiamo a “nuove possibili attività di governance per rendere efficiente il sistema salute” come fa De Filippo se poi si pongono ostacoli a chi intende rafforzare le prestazioni e i servizi carenti in alcuni settori di specialistica ambulatoriale. Infine il ministro nei giorni scorsi ha detto chiaramente che intende rivedere il sistema dei ticket e delle esenzioni. Siamo in attesa di capire cosa intende fare in proposito la Regione Basilicata che pure si era impegnata a rimodulare dall’inizio del 2012 i ticket, tra i più pesanti in vigore nel Paese”.

bas 03

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