Patologie diabetiche metaboliche, interrogazione di Singetta

Il consigliere chiede di conoscere lo stato d’attuazione della L.R. 9/2010 e quali iniziative siano state poste in essere al fine di sensibilizzare e promuovere la pratica dell’autocontrollo

 

Il consigliere regionale Alessandro Singetta (Gruppo Misto) ha rivolto un’interrogazione al Presidente della Giunta e all’assessore alla Sanità per conoscere lo stato d’attuazione della Legge Regionale 9 del 29 gennaio 2010 “Assistenza in Rete integrata Ospedale – Territorio della Patologia Diabetica e delle Patologie Endocrino – metaboliche”.

Il consigliere nel ricordare che “la legge, tra l’altro, aveva lo scopo di realizzare ‘una Rete di servizi che permetta il trattamento in forma integrata Ospedale Territorio del Diabete mellito e delle malattie endocrino metaboliche in tutti i suoi aspetti senza soluzione della continuità terapeutica, secondo il modello organizzativo ‘Hub and Spoke’, nonché l’istituzione della ‘Commissione Regionale per il coordinamento delle attività diabetologiche’ e dell’Osservatorio Regionale sul Diabete’”, ha chiesto di sapere “quali interventi siano stati adottati, nella nostra Regione, in seguito all’adesione al ‘Manifesto dei Diritti della Persona con Diabete’, ( D.G.R. n° 1212 del 19 luglio 2010)”. Singetta, inoltre, nel sottolineare “l’importanza delle pratiche domiciliari quotidiane che caratterizzano l’autocontrollo, nonché l’elevata incidenza sociale della patologia, ovvero l’importanza della corretta assistenza alla persona con diabete, al fine di rendere la qualità della vita quanto più sovrapponibile a quella di una persona sana”, ha chiesto di conoscere “quali iniziative siano state poste in essere (o s’intendano porre in essere), al fine di sensibilizzare e promuovere la pratica dell’autocontrollo presso le persone con diabete”.

Per Singetta “il diabete è una malattia a forte impatto sociale, in quanto coinvolge, oltre all’ammalato, anche le famiglie e le Istituzioni, ed è una patologia in aumento nel nostro Paese. La crescita del numero delle persone diabetiche registrata in Italia tra il 2000 e il 2010 – sottolinea – è pari al 33%, ovvero si è passati da 2,250 milioni a 3 milioni. Stando ai dati forniti da ‘Diabete Italia’, che parlano di una variazione della ‘geografia’ del diabete, con uno ‘slittamento’ al Sud della malattia: nel 2002 il 4,2% dei residenti al Sud soffriva di diabete, mentre nel 2010 la percentuale è salita al 5,8. Un incremento significativamente maggiore rispetto al Centro – Italia, passato da 4,1 a 4,8%, e al Nord, da 3,6 a 4,4%. A conferma di questo slittamento al Sud, c’è la classifica delle regioni con più alto numero di diabetici, dove tra le 10 sopra la media nazionale, 7 sono meridionali, cioè Molise, Basilicata, Calabria, Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia”. “Questi dati – prosegue il consigliere – confermano come il diabete stia assumendo, sempre più, le caratteristiche di malattia sociale e quanto sia indispensabile, per i pazienti (e le loro famiglie), gestire la malattia, attraverso il mantenimento della glicemia il più possibile all’interno dell’intervallo di normalità nell’arco dell’intera giornata. Per raggiungere questo fondamentale obiettivo è necessario eseguire, come ben noto, controlli domiciliari dei livelli di glucosio nel sangue, attraverso una serie di operazioni quotidiane che caratterizzano il cd. ‘autocontrollo’. Attraverso l’autocontrollo, infatti, sia il paziente che la famiglia possono prevenire o posticipare l’insorgenza di complicanze croniche o acute. Attraverso l’autocontrollo, inoltre, il paziente giunge ad una maggiore conoscenza della propria malattia, allo scopo di mantenere una elevata qualità di vita, riducendo al contempo i costi che comporta la gestione del diabete”.

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