“L’inaugurazione del presidio Cta a Moliterno, all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, è una tessera importante dell’attività di salvaguardia, tutela e promozione del Parco che ha bisogno però di altre tessere per realizzare quel mosaico particolarmente atteso dalle comunità locali residenti nel Parco in grado di diventare strumento di sviluppo dell’economia e di nuova occupazione”. A sostenerlo in una nota congiunta sono i consiglieri provinciali Vittorio Prinzi (Idv) ed Angela Latorraca (Pd).
“Non abbiamo mai guardato al Parco – sottolineano i consiglieri provinciali di Idv e Pd – come ad un “contrappeso” rispetto all’attività petrolifera quanto piuttosto ad un’opportunità per promuovere l’intero territorio. Per questo il Cta è sicuramente garante di sicurezza ambientale e dovrà allargare il proprio lavoro ad ogni “caso” di emergenza o debolezza che si registra da tempo nel comprensorio, come per il Pertusillo e per un più efficace contrasto al fenomeno delle discariche abusive di rifiuti. Un’attività – dicono Prinzi e Latorraca – che non può prescindere dal pieno coinvolgimento e dalla piena partecipazione dei cittadini accrescendo la consapevolezza della rilevanza della cultura ambientale e della passione per la propria terra, perché non è sufficiente l’attività sanzionatoria. Pensiamo infatti che insieme ai custodi istituzionali del Parco ci sia bisogno del presidio umano permanente, individuando azioni e misure da mettere in campo contro lo spopolamento demografico, la crisi delle aziende agricole e zootecniche, la fuga dei giovani. Tutto ciò è possibile attraverso programmi e progetti di attrazione turistica, di valorizzazione delle eccellenze agro-alimentari da difendere contro tentativi di agropirateria, la valorizzazione dei beni monumentali, storici ed archeologici”.
Secondo i due consiglieri provinciali inoltre “il passo successivo deve essere quello dell’insediamento della Comunità del Parco in modo da coinvolgere l’intero sistema delle Autonomie Locali, gli amministratori comunali, la rete di associazioni, organizzazioni professionali e di categoria, il volontariato, superando definitivamente la fase commissariale dell’Ente Parco e affidandola in tutti gli aspetti di gestione agli organismi democratici previsti”.
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