Il consigliere regionale fa riferimento alla sentenza del Tar del Lazio con la quale è stato annullato parzialmente il DPR con cui è stato istituito il Parco
“Il T.A.R. Lazio, con la sentenza n.32805/2010 confermata dal C.d.S. l’8.3.12, ha annullato – parzialmente – il D.P.R. 8.12.07 con cui è stato istituito il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano- Val d’Agri – Lagonegrese”. A ricordarlo il consigliere regionale del gruppo Api, Alessandro Singetta, il quale sull’argomento ha presentato una interrogazione.
“In particolare – fa notare il consigliere – i giudici di legittimità hanno riscontrato “la carenza procedimentale nella valutazione dei pareri degli enti locali contrari alla perimetrazione del parco”…nonché “evidenti elementi di contraddittorietà nel procedimento di scelta delle zone da includere nel Parco”. Dalle citate sentenze emerge, inoltre, la mancanza di adeguata motivazione in relazione al parere di alcuni enti locali che escludevano la rilevanza d’interesse ambientale ad alcune aree che pure sono state inserite nell’ambito del perimetro del Parco”.
“Le riserve – afferma Singetta – erano state avanzate dai Comuni di Nemoli, Pignola, Satriano di Lucania, Gallicchio e Laurenzana. In epoca recente, alcuni comuni (tra i quali, in particolare, Abriola e Spinoso) hanno approvato atti deliberativi tendenti ad ottenere una riperimetrazione del Parco con esclusione di parte del territorio attualmente ricompreso, mentre altri hanno deliberato la richiesta di inclusione".
Rivolgendosi al Presidente della Giunta e all’Assessore al ramo, Singetta chiede di conoscere:
se e quali interventi la Giunta Regionale stia predisponendo al riguardo, se sia o meno intenzione dell’esecutivo convocare una nuova conferenza unificata al fine di dirimere le questioni insorte, e
quali eventuali ulteriori azioni intende adottare la Giunta regionale per dare risposte alle diverse esigenze dei Comuni che hanno deliberato al riguardo”.