Pagliuca su Fondi terremoto e Patto di stabilità

Per il capogruppo del Pdl è necessario richiedere al Governo lo svincolo dal Patto di stabilità dei fondi destinati alla ricostruzione

“Il recente dibattito riguardante gli effetti nefasti sull’economia del Patto di Stabilità, ha evidenziato la necessità di chiedere al Governo nazionale l’esclusione dallo stesso Patto dei fondi destinati alla ricostruzione post terremoto del 1980 e di quelli successivi”. A dichiararlo il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Nicola Pagliuca, il quale ricorda “quanto sta accadendo in Emilia e la morte di persone sotto i crolli di fabbricati non adeguati alle norme antisismiche. Evento che carica tutti noi di una responsabilità aggiuntiva: il Patto di stabilità non solo fa morire l’economia ma, nel caso dei fondi per la ricostruzione, mette a rischio vite umane che potrebbero salvarsi”.

“Sappiamo – sottolinea il consigliere – che il nostro è un territorio a rischio sismico elevato e quanto sta accadendo nella zona di Viggianello e Rotonda ce ne dà la conferma. Per questo, tutte le forze politiche ed il Presidente De Filippo devono, con forza, richiedere al Governo lo svincolo dal Patto di stabilità dei fondi destinati alla ricostruzione che possono consentire, innanzitutto, la messa in sicurezza antisismica di fabbricati riconosciuti come danneggiati dal sisma di 32 anni fa. Nelle more che questo avvenga e con immediatezza, sarebbe utile adottare il provvedimento amministrativo che sblocca i finanziamenti già assentiti sulla ricostruzione, dirottandoli direttamente alle amministrazioni comunali che, in Basilicata, per la più parte sono al di sotto dei 5.000 abitanti e pertanto fuori della normativa “Patto di stabilità” almeno fino al 2013”.

“Chi si opporrà a questa richiesta di buon senso – continua Pagliuca – si assumerà pubblicamente la responsabilità di quanto potrebbe avvenire per effetto del ripetersi di fenomeni che non sono nuovi per la nostra regione. Il pensiero che operai e gente inerme si sia trovata sotto le macerie per mancanza di norme di costruzione adeguate con le caratteristiche dei nostri territori, mi fa rabbrividire e al dolore profondo per quelle persone e per le loro famiglie si aggiunge la rabbia per un Paese incapace di programmare e costretto ad agire sempre nell’emergenza”.

“Chiedere lo sblocco dei fondi per la ricostruzione – conclude l’esponente del Pdl – è indispensabile per mettere in sicurezza la più grande quantità possibile di patrimonio edilizio e, magari, evitare qualche ‘corona’ e tanti pianti.

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