Pace (Fsi-Usae) su legge bilancio nazionale

Il Sindacato FSI-USAE firmatario di CCNL in persona del legale rappresentante pro tempore Dott. Lorenzo Pace invia alla Procura Generale e Regionale (Basilicata) della Corte dei Conti un esposto contro il finanziamento del fondo di “retribuzione Individuale Anzianità” (RIA) riservato ai dirigenti medici, sanitari, veterinari, previsto nella legge di Bilancio 2018 appena approvato, che prevede aumenti sul salario accessorio esclusivamente per i dirigenti medici"
In una nota, Pace precisa: "nello specifico, l’incremento complessivo del fondo è pari a 437 milioni di euro spalmati in otto anni, con conseguente vantaggi “ad personam ” : attenuare gli effetti del D.Lgs. 25 maggio 2017 n. 75 (Riforma Madia), e introdurre nuovamente l’abrogato emolumento accessorio denominato “retribuzione individuale di anzianità”. La riforma Madia “Ope legis”, ribadisce –  Pace –  ha stabilito di non aumentare la spesa pubblica vietando gli incrementi sul salario accessorio di tutti impiegati pubblici, invece la legge di stabilità, con un emendamento proposto da un Onorevole (guarda caso proprio un medico), scavalca le finalità della  riforma Madia, determinando esclusivamente vantaggi economici in favore dei medici, lasciando il resto del personale sanitario, con il vincolo imposto dalla medesima e provocando grave nocumento e discriminazione per tutti gli statali-cittadini restanti afferenti al comparto sanità. In un tempo di “ vacche magre “ anch’essi  come cittadini Italiani – continua Pace –  sono chiamati a partecipare ai disagi economici che la legge assegna a tutti i lavoratori. E’ opportuno ricordare che le strutture Ospedaliere non esprimono qualità, nel servizio reso alle comunità, per la sola opera dei medici, ma da tutti i lavoratori a vario titolo e posizione funzionale con le svariate peculiarità che tutti sono chiamati a svolgere con mero senso civico, l’Aran per le future contrattazioni economiche 2019 deve avere per principio di perequazione fondi utili per tutti. Per quanto esposto la norma qui contestata, a parere della scrivente organizzazione sindacale si palesa francamente incostituzionale e comunque illegittima perché “contra legem”  palesemente discriminatoria, perché favorisce esclusivamente uno specifico profilo professionale a svantaggio di tutti gli altri.
Il Sindacato FSI-USAE conclude Pace – chiede alla Procura Generale e Regionale della Corte dei Conti di “verificare se la normativa contestata è legittima anche sotto il profilo di spesa pubblica nonché, la presunta infondatezza dell’eccezione di incostituzionalità, e di procedere sia con riguardo all’ipotetico danno erariale, sia trasmettendo gli atti alla Corte Costituzionale per l’esame di legge”.

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