Intervento di Filippo Massaro, Csail “La chiusura del punto nascita di Villa D’Agri ha rappresentato l’inizio dello smantellamento graduale del Presidio di Villa D’Agri a favore di altre realtà Ospedaliere della Regione. La normativa nazionale che prevede la chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti è stato solo il pretesto per iniziare questo lavoro di graduale e (sperato) non ostacolato depotenziamento di Villa D’Agri (In parte favorito dalla “complicità”, o per lo meno inerzia, dei rappresentanti politici locali). L’altro spunto e pretesto per dare il colpo di grazia alla struttura valligiana è stata la normativa europea sull’orario di lavoro (11 ore di riposo ogni 24; tetto massimo si lavoro settimanale di 48 ore ecc) che è culminata nella delibera del novembre 2015 in cui si “ristrutturava” la rete emergenza – urgenza della ASP comportando “de facto” la chiusura della rianimazione di Villa D’Agri che avrebbe trascinato alla chiusura del Presidio come Pronto Soccorso Attivo. Entrando nel merito delle due questioni riportate è evidente la strategia tesa a chiudere Villa D’Agri a favore di Melfi e Lagonegro. Il punto nascita di MELFI è sceso sotto i 500 parti e per cui “ da normativa nazionale” andava chiuso come quello di Villa D’Agri ma per evitarlo è stato trovato l’escamotage di creare “ad hoc” una convenzione con il San Carlo nell’ambito del dipartimento interaziendale in modo da far confluire in un solo computo i parti dei due Ospedali e scongiurare definitivamente il rischio di “carenza” di parti presso il nosocomio del Vulture. (Allego la delibera). La domanda sorge spontanea : perché per Villa D’Agri non si è attivata la stessa procedura con il San Carlo o con Lagonegro (Con interscambio di professionisti, personale ecc ma soprattutto di computo complessivo di parti ?). In realtà con la chiusura del punto nascita, credo, si sia testata solo la “resistenza” del popolo della valle alle decisioni prese in Regione. Battersi per la riapertura del punto nascita con i presupposti e le premesse esposte significa garantire all’Ospedale di Villa D’Agri una prospettiva a lungo termine (Fra l’altro una comunicazione recente del Ministro della Sanità ha aperto la possibilità di restare aperti anche i punti nascita con meno di 500 parti se ci sono condizioni particolari (orografiche, viabilità ecc). Per quanto riguarda il secondo punto: l’orario stabilito dalla normativa europea. E’ evidente che si tratta di una mera scusa per sopprimere il Presidio di Villa D’Agri in quanto la maggior parte dei reparti sono in regola con la normativa e altri con minimi accorgimenti o investimenti possono rientrare nei parametri. La verità è che si vogliono continuare a mantenere situazioni di privilegio di alcune realtà a scapito di altri Presidi”. bas 03