Per il consigliere regionale Mpa “è ora di riportare nell’alveo giusto e corretto quello che è il diritto alla salute, abbandonando le strumentalizzazioni, che pure ci sono, da parte di chi non ha interesse a risolvere le questioni”
“Dopo la fase della protesta occorre passare a quella della proposta”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Movimento per le autonomie, Francesco Mollica, in relazione a ciò che sta accadendo sulla vicenda della sanità a Venosa.
“Mi trova d’accordo – continua Mollica – la modifica dell’articolo 20 della legge regionale n. 17 del 2011 in quanto, essendo stato l’unico in Consiglio regionale a chiederne la soppressione, a fronte di voti contrari ed astensioni, anche da parte di chi solo oggi ha dato solidarietà alla comunità venosina ma che, nel momento del voto di quell’articolo, forse non ne aveva capito la portata. Fa piacere che, anche a distanza di sei mesi, qualcuno abbia rivisto le proprie posizioni sulle conseguenze di quell’articolo 20, su cui non sono bastati gli allarmi, i manifesti, i comizi e la raccolta di firme che, già nel mese di agosto, sono stati messi in campo. Adesso – prosegue Mollica – bisogna guardare avanti, la comunità ha preso coscienza di ciò che era stato palesato come pericolo e bisogna capire con la proposta, come uscire dal guado”.
“L’iniziativa, così come sta avvenendo – sostiene Mollica – non può essere che dell’Amministrazione comunale congiuntamente a tutte le forze politiche e sociali del territorio, comprese tutte le altre Amministrazioni comunali che pure hanno aderito alla protesta del 13 gennaio. E’ ora di riportare nell’alveo giusto e corretto quello che è il diritto alla salute, abbandonando le strumentalizzazioni, che pure ci sono, da parte di chi non ha interesse a risolvere le questioni ma solo a creare divisioni, politiche e sociali, che non porteranno da nessuna parte se non all’alimentazione di uno scontro sociale che Venosa non merita e di cui non ha bisogno”.
“Sono convinto che prevarrà la responsabilità di chi non ha bisogno di capipopolo o di nuovi ‘Masaniello’ che, in maniera maldestra, non solo ha già alimentato divisioni nella città, ma che potrebbe crearne altre dalle quali la comunità subirebbe le ferite per lungo tempo. La lotta politica – conclude Mollica – ha sempre tempo per essere messa in campo, adesso è il momento della responsabilità di cui, sono convinto, i venosini sono portatori”.