Al consigliere del Pdl sembra strano che il nosocomio risulti essere al alto rischio sismico e idrogeologico, considerati i lavori di ampliamento e ristrutturazione eseguiti nel 2008
“E' curioso quello che accade all'Ospedale di Tinchi, una struttura realizzata tanti anni fa che ha resistito alle intemperie ed all'incuria degli uomini e che, improvvisamente, risulterebbe essere ad alto rischio sismico ed idrogeologico. Infatti, recentemente, l'Azienda Sanitaria di Matera, dopo un incontro in Regione dei Direttori, ha provveduto a nominare tre tecnici ingegneri con il compito di verificare se l'Ospedale di Tinchi sia a rischio sismico e, di conseguenza in caso di positività, procedere, probabilmente, allo sgombero immediato”. Lo afferma il consigliere regionale del Pdl, Mario Venezia, al quale “tutto questo sembra strano considerato che, tra gli anni 2008 e 2012, sono stati spesi fior di quattrini per ampliare e ristrutturare il terzo piano e, addirittura, realizzare una piscina riabilitativa, poi ricoperta ed utilizzata come area prelievi ematici”.
– Rivolgendosi al Presidente della Regione De Filippo e all’assessore alla Sanità, Martorano, Venezia chiede con una interrogazione come può un'area, improvvisamente, diventare ad alto rischio sismico?. Chiede, poi, di conoscere l'ammontare complessivo del costo dei lavori riferiti agli anni 2008/2012; le modalità di affidamento dell'incarico di esecuzione degli stessi; se i lavori siano stati eseguiti a regola d'arte; se i pagamenti delle spettanze alla ditta appaltatrice siano stati effettuati nel rispetto della normativa vigente; se sia stata eseguita la perizia tecnica di regolare svolgimento dei lavori e di conoscere i contenuti dell'atto scritto; se siano a conoscenza di iniziative atte ad ordinare lo sgombero immediato della struttura ospedaliera”.