Ordinanza alluvione; Coldiretti: ora subito un piano condiviso

"Il Presidente De Filippo, appena nominato commissario delegato per il superamento dell'emergenza derivata dall'alluvione del 1 Marzo, dia immediatamente il via alla stesura condivisa di un piano di interventi per il ristoro degli alluvionati, la messa in sicurezza del territorio e la ripresa delle attività zootecniche e agricole". E' la posizioen della Coldiretti dopo l'emissione dell'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri sull'alluvione.
"Certo – osservano da Coldiretti –  i fondi stanziati sono solo una goccia nell'oceano, ma un primo ed importante passo per la ripartenza. Coldiretti Basilicata, si congratula con il Presidente per il raggiunto provvedimento di nomina, frutto anche dell'efficace azione fatta dai parlamentari lucani e dall'Anci Basilicata insieme alle Organizzazioni Agricole e dei cittadini, e chiede che si stili immediatamente un piano d'intervento condiviso, tenendo conto del documento presentato dalla Federazione lucana lo scorso ottobre dopo la riunione con i rappresentanti politici regionali e nazionali all'Hotel Palatinum. Vista l'esiguità delle risorse, è necessario al più presto convocare un tavolo tecnico per stabilire le priorità d'intervento, definendo le aree e le modalità. Bisogna tutelare in primis il presidio produttivo nelle zone colpite e scongiurare il pericolo di una nuova e devastante calamità. Come infatti si legge nell'ordinanza, il piano deve prevedere “la definizione di un quadro di azioni ed interventi di mitigazione del rischio idraulico e geologico, attraverso la stabilizzazione dei versanti, la pulizia e la manutenzione straordinaria degli alvei dei corsi d'acqua, delle opere di difesa idraulica, al fine della riduzione degli effetti dei fenomeni alluvionali”.
“L’azione incessante- ha affermato Piergiorgio Quarto, Presidente Coldiretti Basilicata- attivata in questi mesi da parlamentari lucani, Anci, Regione Basilicata, Organizzazioni di categoria e cittadini nell'interesse della Basilicata, mi auguro continui. In questa fase, però, non bisogna agire solo sulla spinta dell'emergenza, ma, seguendo il monito del Presidente della Repubblica Napolitano, anche nell'ottica della prevenzione. Il 90% del territorio regionale è a rischio idrogeologico. Se i cambiamenti climatici che si manifestano con un aumento della frequenza di eventi estremi, la maggiore intensità delle precipitazioni e la relativa impossibilità di assorbire l'enorme quantità di acqua che cade in pochi minuti, sono un mix micidiale che aumenta il pericolo catastrofi, la diminuzione della superficie agricola utilizzata, l'abbandono di terreni agricoli montani, l'incuria e il disboscamento, hanno favorito il dissesto idrogeologico nella nostra Regione. Dai dati diffusi dall'Istat, infatti, negli ultimi 10 anni la Basilicata ha perso circa 51.000 ha di SAU per far spazio alla cementificazione. Sbarramento e deviazioni del corso dei fiumi uniti alla mancanza di pulizia e di cura per il suolo, hanno poi aggravato il già precario equilibrio del territorio lucano. Le ultime catastrofi di Liguria, Toscana e Sicilia, ci impongono di agire con celerità al fine di prevenire le calamità. Per questo, ora più che mai, bisogna investire e agevolare il rilancio del settore primario lucano, non solo per un fine puramente economico, ma soprattutto per salvaguardare e tutelare il patrimonio idrogeologico e l'incolumità dei cittadini.”

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