Ridurre del 50 per cento gli oneri di urbanizzazione sulla Prima Casa, rivedere le tariffe degli oneri applicando un regime a scaglioni proporzionale alla distanza delle nuove costruzioni dal nucleo urbano, ridefinire con i comuni limitrofi, nell’ambito del tanto agognato Piano Strutturale Metropolitano, una tariffa più omogenea e sostenibile per chi decide di abitare nelle aree extraurbane di Potenza.
Sono queste le proposte, che a seguito dell’incontro con il Comitato Zone Aperte il Movimento di Impegno Civico We Love Potenza sostiene, rilanciando "le richieste che provengono dalle aree extraurbane della città in merito agli aumenti degli oneri di urbanizzazione (la cosiddetta Legge Bucalossi) per le nuove costruzioni".
"La città di Potenza, già in coma per questioni ancora irrisolte, rischia – si legge in una nota – di morire definitivamente se non si rivedono quanto prima le esose tariffe del contributo di costruzione che sono state aumentate del 400% nella zona extraurbana per l’edilizia residenziale e addirittura dell’800% per le attività produttive".
Per il Movimento "tale situazione è insostenibile poiché lede da una parte i legittimi diritti di tante famiglie che hanno intenzione di vivere e realizzarsi nelle aree periferiche della città e soffoca un settore ed una già gracile economia che di certo, così facendo, non avrà più possibilità di rialzarsi".
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