È stato presentato oggi, 11 settembre, presso la sede di Basilicata Innovazione di Potenza, ai Presidenti dei Consorzi del Vino della Regione Basilicata il nuovo progetto regionale messo a punto da Basilicata Innovazione e Cantina di Venosa: uno studio di fattibilità sull’uso di lieviti indigeni, selezionati per la produzione di vini privi dell’aggiunta di solfiti. A illustrare il progetto, Andrea Trevisi – direttore di Basilicata Innovazione -, Patrizia Romano e Angela Capece – gruppo di ricerca in Microbiologia enologica e dei prodotti fermentati dell’Università degli Studi della Basilicata.
Da lungo tempo l’anidride solforosa (SO2) è diventata composto indispensabile nel settore enologico: l’aggiunta di questa sostanza nella produzione vinicola, infatti, inibisce la proliferazione di batteri e lo sviluppo di specie di lieviti indesiderati. Tuttavia, se pur in maniera blanda, può causare effetti indesiderati all’organismo umano.
In questo contesto si colloca il progetto, coordinato da Basilicata Innovazione, che mira alla messa a punto di un protocollo per la produzione di vini privi dell’aggiunta di solfiti, basato sull’uso di ceppi vinari indigeni che saranno caratterizzati grazie alla collaborazione con la Scuola di Scienze Agrarie, Forestali, Alimentari ed Ambientali dell’Università degli Studi della Basilicata. Il progetto, che avrà una durata di 15 mesi per permettere la sperimentazione sulle produzioni vitivinicole 2013 e 2014, prevede, infatti, l’individuazione dei lieviti più idonei a innescare nelle uve autoctone la produzione naturale di anidride solforosa, la cosiddetta SO2 “biologica”, evitando così l’introduzione chimica della sostanza in fase di vinificazione.
Aperta a tutti i Consorzi del settore, dunque, la possibilità di aderire all’iniziativa e diventare parte attiva del progetto allo scopo di realizzare un tavolo di lavoro che possa giovare a tutta la produzione vinicola del territorio.
(ADN-bas)
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