Nova Siri, Pittella ed Emiliano parlano dello sviluppo del Sud

I governatori di Basilicata e Puglia, Marcello Pittella e Michele Emiliano, hanno parlato ieri sera – nel corso della Festa democratica di Nova Siri – di sviluppo del Mezzogiorno e di contenuti da inserire nel Piano per il sud che il governo Renzi si appresta a varare. Incalzati dal direttore di Telenorba, Enzo Magistá, i presidenti delle due Regioni confinanti hanno parlato principalmente di ambiente, infrastrutture e turismo nonché di politica e nello specifico di Partito democratico.  "Senza umiltà e conoscenza – ha esordito il presidente lucano – non si può fare sviluppo e futuro. Sono stato a Malta per imparare l'inglese. Durante l'estate ho messo insieme le priorità sulle quali già da lunedì prossimodovremo concentrarci. Abbiamo tra le preoccupazioni anche quelle che lo scenario nazionale ci consegna. Inoltre – ha preannunciato Pittella – avremo un settembre caldo che riguarda il nostro partito. Si prefigurano scenari di geopolitica che posso stravolgere le cose rispetto al passato. Poi c'è il tema dell'integrazione che riguarda non solo il sud, ma tutta l'Italia, perché alcune regioni del nord, non devono dimenticarsi che sono il sud dell'Europa".  
Parlando di sostenibilità ambientale Pittella ha detto "si può fare ambiente in una regione che non supera il 35 per cento di raccolta differenziata? Proprio perché abbiamo avuto una presenza importante di turisti, questo tema é prioritario per noi. Tema che fa il paio con la vicenda trivelle". Il tema della festa era "Dal Sud l'Italia che funziona". Ed a tal proposito Pittella ha sottolineato l'importanza strategica di "Mettere in rete le regioni meridionali". Ed ancora "questo può rappresentare una chiave di volta per un sud che ha finora fatto la politica del fai da te spendendo in maniera improduttiva i fondi europei". Poi ha parlato di Matera 2019, rispondendo ad una specifica domanda di Magistà ha detto "Verri é una persona di grande qualità, ha recuperato un grandissimo risultato. Gli abbiamo ribadito fiducia. Sediamoci intorno ad un tavolo e vediamo come organizzare questa  sinergia tra regioni". 
Poi le vicende del Partito democratico. "Oggi – ha continuato Pittella – qualcuno ha una idea di partito che è una idea di società diversa se non opposta dalla nostra. Spesso questa è inconciliabile. Non si può mediare all'infinito. Abbiamo sbagliato una vita nel fare così. Il Pd deve superare quella opposizione frontale interna che a mio giudizio rischia di far deflagrare il Paese. Il dialogo e la diversità devono essere un valore aggiunto non un'occasione di divisione, quando diventano occasione di divisione questo ci allontana, non é il Pd che abbiamo pensato.  Quello che accadrà con l'Italicum mi desta preoccupazione. Si rischia un parlamento diviso dopo una riforma da tutti voluta, con la conseguenza di un Paese dilaniato. Oggi mancano le sezioni quali luogo di discussione. Il Pd che fa il braccio di ferro non interessa ne a Emiliano e ne a Pittella. 
Vengo dal Partito socialista, poi sono stato nei Ds, ho sempre detto la mia, ma ho sempre rispettato la maggioranza, altrimenti non c'è un partito, bensì diversi partiti. Non si può dire me ne vado. Io chiedo il dialogo e voglio il dialogo anche a chi sta nella minoranza".  Poi la vicenda petrolio. "Rispetto agli accordi del 1998 – ha spiegato – nulla é cambiato. La posizione della maggioranza che mi sostiene ha comunicato che oltre i 154000 barili al giorno non si va. I contratti li ho ereditati, sono  quello dell'Eni a Viggiano del  1998 e della Total, Tempa rossa a Corleto del 2006 che ancora deve partire". Poi la vicenda trivelle. "Sono stato assessore alle attività produttive nell'ultimo anno della scorsa legislatura. Ho dovuto rincorrere riuscendoci i miei omologhi di Puglia e Calabria per realizzare il distretto turistico del Porto di Taranto. Gli imprenditori tutti hanno sottoscritto quell'accordo quadro che vige e che va riempito di contenuti che sono inconciliabili con le estrazioni petrolifere in mare. Se la mediazione non andrà a buon fine, andremo in Consiglio regionale e indiremo un referendum". Pittella ancora una volta ha ribadito la ferma contrarietà alle trivelle in mare "senza se e senza ma". Poi il Piano del sud. 
"Un primo approccio – ha spiegato Pittella – é l'appuntamento del 18 settembrea Bari in occasione dell'inaugurazione della Fiera del Levante a cui parteciperà il presidente Renzi. Chiederemo una maggiore attenzione del governo centrale al Sud. Parleremo di Trivelle e di Piano del Sud". E poi ancora "Qual é il ruolo che può svolgere la Basilicata nel Mezzogiorno? 
"A mio avviso – ha spiegato Pittella – deve fare da collante con le altre perché geograficamente ci hanno collocato qui. Dobbiamo sostenere i porti di Taranto e Gioia Tauro e rilanciare il distretto agroalimentare del Metapontino. Vi sembra possibile che l'alta velocità debba arrivare solo a Salerno e non a Reggio Calabria?  Se riusciamo a fare la trasversale Napoli- Bari, non mi sembra che sia poco. Serve – ha concluso Pittella – un grande investimento nel Sud Italia per quanto concerne la formazione da parte del governo nazionale. Dobbiamo fare una sintesi virtuosa tra le tante Regioni". 


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