Nell’ambito dell’EMINIALIS FESTIVAL – I confini della storia, organizzato dall’Archeoclub di Rionero in Vulture, sabato 26 luglio sarà presentato a Rionero, presso le Scuderie di Palazzo Giustino Fortunato, alle ore 17.30 Note di archeologia urbana a Melfi (Altrimedia Edizioni), la nuova edizione del volume dell’archeologa medievista Isabella Marchetta.
Per l’occasione, oltre all’intervento dell’editore, con l’autrice Isabella Marchetta sarà presente anche l’archeologa medievista Alessia Frisetti. Una occasione importante per rendere noti ai non addetti ai lavori i risultati di recenti scavi e studi a Melfi, con attenzione alla stratificazione urbana dal Medioevo all’età moderna.
Di che cosa si occupa oggi l’archeologia? Della tutela del presente. È questo lo sguardo con cui il volume si approccia all’Archeologia Urbana, scegliendo Melfi come sito d’interesse. Una raccolta di contributi che, partendo dal tema attualissimo dell’Archeologia Urbana, spazia dai risultati degli scavi di emergenza all’analisi di alcuni reperti emersi, restituendoli come note di topografia della Melfi medievale. Ma non c’è solo il resoconto delle stratigrafie e il catalogo degli oggetti, poiché il tema più generale che tocca le indagini è quello dell’Archeologia Preventiva la cui istituzione ha definito l’archeologia un servizio indispensabile da erogare a beneficio dello sviluppo infrastrutturale del paese con un notevole potenziamento dell’offerta culturale.
«L’archeologo che si misura con gli scavi urbani – spiega l’autrice – si cimenta nella dinamica delle piazze, dei quartieri, della città, nel loro intero svolgersi; una dinamica contemporanea in colloquio con il passato e con il concetto stesso di memoria. L’archeologia quindi si congiunge a doppio filo con l’urbanistica e l’architettura dei centri storici nell’intento sì di fissare la memoria, ma senza perdere di vista l’obiettivo di funzionalità e fruibilità proprio dello spazio urbano: è, in una definizione, un’archeologia per la città. Non si tratta semplicemente di “scavi in città”, ma di un’idea di città tra passato e presente». Il volume contiene anche due contributi firmati con le funzionarie archeologhe del MiC, Francesca Carinci e Sabrina Mutino, un approfondimento dei geologi Marco e Francesco Tucci e un intervento sulla rigenerazione urbana di Melfi dell’architetto Antonio Bocca.