Nomina presidente Parco chiese rupestri, il Consiglio rinvia

Approvata a maggioranza la proposta della prima Commissione di non procedere alla designazione dopo che la Comunità del Parco ha trasmesso in ritardo e in maniera incompleta l’elenco dei nominativi. Sulla vicenda sarà chiesto un parere legale

Il Consiglio regionale, che si &egrave; riunito oggi in seduta straordinaria, ha deciso a maggioranza (con 10 voti favorevoli dei consiglieri Bradascio, Cifarelli, Leggieri, Miranda Castelgrande, Perrino, Pietrantuono, Polese, Robortella, Romaniello e Santarsiero e 2 astensioni del presidente dell&rsquo;Assemblea Mollica e del consigliere Castelluccio) di non procedere alla nomina del presidente dell&rsquo;ente di gestione del Parco archeologico storico naturale delle chiese rupestri del Materano.<br /><br />Cos&igrave; come previsto dall&rsquo;articolo 5 della legge regionale n. 2/1998, la nomina deve essere fatta dal Consiglio regionale &ldquo;sulla base di un elenco di almeno tre nominativi designati dalla Comunit&agrave; del Parco&rdquo; fra quanti hanno presentato la propria candidatura a seguito della pubblicazione di un avviso pubblico.<br /><br />Ma la prima Commissione ha deciso all&rsquo;unanimit&agrave; di non esprimere alcun parere sui nominativi trasmessi ieri dalla Comunit&agrave; del Parco perch&eacute;, come ha spiegato in Aula il presidente dell&rsquo;organismo Vito Santarsiero, l&rsquo;elenco &egrave; stato trasmesso oltre i termini previsti dalla legge n. 32/2000, la terna &egrave; incompleta in quanto un nome (quello dell&rsquo;ing. Francesco Paolo Manicone, consigliere comunale in carica), versa in situazione di inconferibilit&agrave; ai sensi dell&rsquo;art. 7 del decreto legislativo n. 39/2013 e la relativa deliberazione &egrave; carente di motivazioni.<br /><br />Nel breve dibattito che &egrave; seguito sono intervenuti i consiglieri Perrino, Romaniello e Cifarelli. Al termine della seduta il presidente dell&rsquo;Assemblea Mollica ha annunciato che sulla questione sar&agrave; richiesto il parere dell&rsquo;Ufficio legislativo del Consiglio regionale e dell&rsquo;Ufficio legale della Giunta, per verificare se esistono i fondamenti, sotto il profilo legislativo e legale, per attivare i poteri sostitutivi previsti dall&rsquo;art. 9 della legge regionale n. 32/2000.&nbsp;

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