Nomina direttori generali, Leggieri: la storia si ripete

Per il consigliere regionale M5s in merito alla nomina dei dirigenti generali si impongono alcune riflessioni sul mancato utilizzo dell’interpello

&ldquo;Non sono bastati gli esiti istruttori negativi formulati dalla Corte dei Conti regionale, riportati nel giudizio di parifica del 4 luglio scorso, e le ripetute stigmatizzazioni sul mancato adeguamento della Regione Basilicata alle osservazioni sulla eccessiva spesa del personale regionale e a quella dei dirigenti per fermare il ricorso esterno dei dirigenti generali&rdquo;.<br /><br />Ad affermarlo il consigliere regionale del Movimento cinque stelle, Gianni Leggieri.<br /><br />&ldquo;La nomina dei nuovi direttori generali &ndash; prosegue Leggieri – &egrave; una storia che si ripete. Nessuna preventiva valutazione dei curricula e delle professionalit&agrave; dei 146 dirigenti interni alla Regione. La recente nomina dei direttori generali &egrave; stata, dunque, dettata da scelte fiduciarie e di matrice politica. Questo accadeva con il Governo regionale del centrosinistra ed accade anche oggi con la Giunta Bardi, di centrodestra, nonostante la tanto osannata necessit&agrave; di affermare il cambiamento&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Una menzione particolare nella questione &ndash; sostiene il consigliere M5s – v&agrave; dedicata al caso di un dipendente regionale, non iscritto nell&rsquo;albo unico della dirigenza regionale, in quanto funzionario titolare di posizione organizzativa di secondo grado, che &egrave; stato comunque nominato dirigente generale in quota, anche lui, esterna e in barba al contenimento della spesa pubblica. In questo caso, ancora pi&ugrave; che in altri, non si &egrave; proceduto ad alcun interpello, che avrebbe effettivamente accertato l&rsquo;esistenza o meno di profili dirigenziali interni all&rsquo;amministrazione in grado di svolgere le funzioni dirigenziali richieste&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La procedura di interpello per i dirigenti generali della Regione Basilicata &ndash; sottolinea Leggieri – non &egrave; stata reputata idonea, sebbene tutte le amministrazioni centrali e periferiche la adottino in maniera sistematica. Nel caso di svolgimento della procedura di interpello oggi avremmo avuto dirigenti generali quasi del tutto diversi da quelli nominati. Peraltro &ndash; aggiunge – &egrave; da notare l&rsquo;immane paradosso a cui si assiste, proprio con riferimento al nominato nuovo dirigente generale del dipartimento Infrastrutture. Il paradosso &egrave; quello di dover constatare che la Regione affida l&#39;incarico apicale di dirigente ad un funzionario che, ove fosse stata espletata la procedura di interpello per dirigente generale, non avrebbe neanche posseduto i titoli per parteciparvi, non essendo inserito nel ruolo unico della dirigenza&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Non &egrave; difficile immaginare che la Corte dei Conti richiamer&agrave; nuovamente la Regione Basilicata. E&rsquo; opportuno &ndash; conclude Leggieri – che il massimo Ente locale si muova sempre sulla strada della trasparenza, della efficacia della spesa e della corretta gestione della macchina amministrativa&rdquo;.&nbsp;<br />

    Condividi l'articolo su: