Presentato ieri a Potenza. Un viaggio interiore nel disagio dei tanti giovani che incontrano il demone bianco della droga e vengono risucchiati nella sua spirale oscura
Un viaggio interiore nel disagio dei tanti giovani che incontrano il demone bianco della droga e vengono risucchiati nella sua spirale oscura. E' il tema del nuovo romanzo dello scrittore potentino Dino Rosa "Nessuno da salutare", pubblicato con Valentina Porfidio Editore e presentato ieri pomeriggio nel Teatro Stabile di Potenza.
Alla presentazione, moderata dalla giornalista Nicoletta Altomonte, sono intervenuti oltre l'autore, il Presidente della Regione Marcello Pittella, il sindaco di Potenza Dario De Luca, il fondatore della Proloco del capoluogo Roberto Falotico, il presidente del Centro polifunzionale integrato “Potenza Città sociale" Mimmo Maggi, la psicologa Ada Nubile del Centro per la Cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare e del Peso di Chiaromonte, il caporedattore del Tg3 Oreste Lopomo e Marina Pecoriello, sorella del compianto cantautore potentino Paolo Pecoriello, vittima della tossicodipendenza .
Proprio con le note di "Verrà" un delicato brano di Pecoriello (allegato al libro) e con la sofferta testimonianza della sorella Marina si è aperto un confronto che ha cercato di individuare risposte ai tanti interrogativi sollevati dalla seconda fatica letteraria di Rosa. Un interrogativo su tutti riguarda il ruolo delle istituzioni e la concretizzazione di effettive sinergie per aiutare chi vive il disagio.
Spostando l'attenzione dal momento della cura a quello della "prevenzione" e "previsione", Pittella ha sottolineato la necessità di irrobustire il senso di collettività della nostra società. "Siamo organizzati – ha affermato – per microindividualità e nella forsennata corsa verso il globale stiamo acuendo le distanze dall'altro. Un recupero dello spirito collettivo, assieme ad una politica più attenta ai bisogni delle nuove generazioni e ad una fitta rete di solidarietà tra istituzioni, società e mezzi di comunicazione, può rappresentare un piccolo passo per attenuare il problema delle dipendenze". Il presidente della Regione ha poi offerto un' altra traccia da seguire. Sulla scorta dell'importante esperimento che sarà avviato al Crob di Rionero per mettere a punto un modello "previsionale" avanzato sull'incidenza del tumore al seno e alle ovaie, Pittella ha ipotizzato la possibilità di indagare la base genomica del male oscuro per potenziare le capacità previsionali e di prevenzione.
Sulla prevenzione si è soffermato anche Roberto Falotico che ha auspicato un ruolo più forte della scuola, con uno psicologo di ruolo in grado di accompagnare il percorso di vita dei giovani nel delicato momento dell'adolescenza. Del ruolo della città ha invece parlato il sindaco De Luca, secondo cui le istituzioni, pur nel difficile momento che stanno vivendo, devono mettere in campo ogni sforzo per creare "un luogo a misura delle esigenze di chi ci vive".
Gli aspetti più tecnici delle dipendenze in genere sono stati indagati da Mimmo Maggi e Ada Nubile che, forti della pluriennale esperienza, hanno messo in evidenza come all'origine di tutto ci sia una "immunodeficienza", un'assenza di "anticorpi" che rende i giovani incapaci di affrontare le sfide della vita e vulnerabili alle seduzioni di droga, cibo, alcool o gioco d'azzardo. I centri come quello di Potenza e Chiaromonte non fanno altro che "supplire" a questi vuoti, creando anticorpi e rafforzando le attitudini dei ragazzi, ma è necessario che a monte e a valle di quest'intervento ci sia una stretta rete di solidarietà in grado di accoglierli.
In quest'ottica, "Nessuno da salutare" che riesce ad unire, secondo Oreste Lopomo "la dimensione umanistica della storia vissuta con la forza della narrativa", sarà presentato nelle scuole per favorire momenti di confronto e sensibilizzazione sul fenomeno della droga.
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