Il consigliere regionale sottolinea che “per la cannabis ad uso terapeutico in Regione si preferisce perdere tempo”
“L’utilizzo dei farmaci a base di cannabinoidi – afferma Navazio – indicati come ausilio terapeutico nella cura di gravi patologie e nei trattamenti palliativi per i malati terminali è, ancora, al centro di un dibattito nazionale ed internazionale. Due notizie degli ultimi giorni che attirano la nostra attenzione : ‘Gli spasmi mi rubavano la padronanza dei muscoli. Era come se una forza estranea mi strappasse le gambe. La notte non riuscivo a riposare. Di giorno ero inchiodata alla carrozzina’. Lucia Spiri, 31 anni, da dodici affetta da sclerosi multipla, giura che gran parte dei suoi problemi si sono attenuati da quando ha intensificato l’uso della cannabis terapeutica. Per dimostrarlo si alza in piedi e nonostante i tremori della malattia, fa il giro della stanza”.<br /><br />“La Regione autonoma Friuli Venezia Giulia – fa rilevare Navazio – lo scorso 2 febbraio approva la legge n.2/2012 – Modalità di erogazione dei medicinali e delle preparazioni magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche. La cannabis cura i sintomi di numerose e gravi malattie neurologiche. Viene usata principalmente nella terapia del dolore. Da anni se ne conoscono le proprietà mediche. Soprattutto all'estero, dove i pazienti che ne traggono beneficio sono decine di migliaia. In Italia ci sono invece ritardi. In Basilicata? Dal maggio 2012 vi è una nostra proposta di legge “Disposizioni in materia di utilizzo di farmaci cannabinoidi nell’ambito del servizio sanitario regionale”.<br />Ignorata. Semplicemente ignorata”.<br /><br />“Nonostante la grave lacuna del nostro Sistema sanitario regionale – sottolinea Navazio – la nostra Regione, oggi, non garantisce l’utilizzo dei farmaci cannabinoidi, per finalità terapeutiche. La nostra Regione non promuove la cultura della lotta contro il dolore e il superamento del pregiudizio relativo all’utilizzazione dei farmaci per il trattamento del dolore. E’ vergognoso che una sostanza che cura diverse malattie, o quantomeno allevia in maniera significativa il dolore, non possa esser prescritta. In Regione- conclude Navazio – preferiscono perdere tempo”.<br /><br /><br />