"È tempo di giudizi. E il consigliere regionale Restaino, noto per la sua scarsa loquacità nel riferire le trame di palazzo, specie se intrecciate con qualche procura parallela, sale in cattedra. Nell’assemblea del Pd di venerdì sera mi dà del bacchettone. Perché se non sei aperto mentalmente non puoi fare certe cose! Non puoi presentare un progetto di legge sull’uso terapeutico della cannabis. Anzi come lo ha esemplificato 'un progetto di legge sulla cannabis'. Come se non sapesse che la nostra legislazione regionale è limitata a certi ambiti. Ma il nostro è abituato a pensare in grande, nascondendosi dietro il comodo conformismo della modernità, dei costumi evoluti e della nuova morale. Prefigurando scenari, chiedendo agibilità, chiedendo rispetto". È quanto afferma il presidente di "Io amo la Lucania", Alfonso Ernesto Navazio, replicando alle affermazioni del consigliere Erminio Restaino del Pd riportate oggi dalla stampa.

 

"Peccato – aggiunge Navazio – che si sia fermato ai titoli dei giornali. Peccato che non si sia accorto (troppo preso dagli intrighi) che la proposta di eliminare la quinta Commissione consiliare permanente accorpandola alla seconda, è del settembre 2011. In tempi non sospetti. Peccato che non si è accorto che l’intergruppo di consultazione non è un nuovo gruppo, non è un contenitore ma solo un metodo dove, da posizioni politiche diverse, tre consiglieri si sono consultati e si consulteranno su alcune tematiche. Peccato che non si è accorto che la Spending Review e la raccolta della segnalazione degli sprechi è consequenziale alla delibera della giunta regionale dove sono stati nominati i tagliatori della spesa (che ovviamente conosce bene) che la mattina successiva, invece, si apprestano a spendere". 

 

Navazio conclude con "una piccola annotazione: tutte le mie spese sono elencate nei bilanci sociali pubblicate sul mio sito. Altri possono fare altrettanto? Dimenticavo, questo è populismo. E per di più populismo bacchettone. Caro Restaino, vada per la sua strada e ritrovi la parola. Se devo stare tra i bacchettoni, me ne sto tra i bacchettoni".