“Il rilancio del centrosinistra in Basilicata e nel Paese ha un punto fondamentale: stanare le lingue biforcute che parlano due linguaggi diversi in tema di alleanze, una sul territorio dove hanno un assessore regionale e l’altra in Parlamento dove fanno gruppo con il partito di Fini”.
E’ il commento del dirigente regionale e nazionale del Pdci Giacomo Nardiello ai lavori dell’assemblea nazionale dell’Api in corso a Maratea.
“Il partito di Rutelli e Mazzocco che i sondaggisti più benevoli danno tra lo 0,3 e lo 0,4 per cento – continua – si appresta a tornare alla casa madre abbandonata per l’ennesima avventura rutelliana che è ormai al capolinea. A questo punto della svolta di Api – continua Nardiello – il centrosinistra lucano deve prendere atto che Mazzocco è un assessore di area Pd o comunque “sotto tutela” del Pd, e quindi il Pd deve rinunciare ad un suo assessore per una presenza della sinistra, altrimenti l’esecutivo di governo regionale si caratterizzerà ancora più di oggi come centrista-moderato. Seguiamo con preoccupazione le vicende interne al Pd lucano con l’auspicio che si ritrovi l’unità nei gruppi dirigenti e la speranza che il riformismo di sinistra prevalga su tutto. Al tempo stesso – afferma il dirigente del Pdci – dobbiamo intenderci sul funzionamento della coalizione: i meccanismi dell'Unione non devono ripresentarsi. Sulla base della carta d'intenti di Bersani siamo pronti a confrontarci sino in fondo, raggiungere un buon compromesso e, infine, firmare un patto di governo su contenuti, a partire da lavoro e saperi. In tema di ambiente – conclude – non siamo certo disponibili ad accettare lezioni da intellettuali chic come Rutelli che, è il caso di ricordare agli smemorati, solo qualche settimana fa in Senato parlava di soppressione della Regione Basilicata per istituire una macroregione. Riempirsi la bocca di green economy non assolve nessuno da comportamenti ambigui e da responsabilità politiche ed istituzionali della gestione di due assessorati senza aver lasciato alcuna traccia”.
bas 08