“E’ da quando ho abbandonato l’aula del Consiglio Regionale che chiedo al centro sinistra di fare qualcosa (o almeno una cosa) di sinistra. Ebbene l’occasione dell’Assestamento di bilancio era quella buona per destinare, all’interno della “movimentazione” di 270 milioni di euro, qualche milione di euro alla forestazione, per raggiungere le 151 giornate di lavoro pro-capite e per tutti, dare corso effettivamente a nuovi ingressi in un comparto di lavoro che non è assistenza”. E’ quanto sostiene Giacomo Nardiello, della direzione nazionale e regionale del Pdci-FdS.
“Per carità, la decisione di prendere in carico i dipendenti delle ex Comunità Montane è un provvedimento positivo ma – aggiunge – chi come me ha votato il Programma Triennale di Forestazione e la storica norma che consente il turnover e le 151 giornate lavorative (che non sono certo un lusso per redditi comunque bassissimi e al di sotto di migliaia di euro di consulenti ed esperti regionali) non può dimenticare che si tratta di impegni non mantenuti. Anzi si fanno passi indietro: nel Programma Triennale di Forestazione 2009-2011 la previsione è scesa a 3.704 iscritti all’Albo degli addetti forestali nel 2011, a cui vanno sottratti i 300 addetti del turnover le cui graduatorie sono ancora, inspiegabilmente ed ingiustificatamente, bloccate al Dipartimento Formazione e Lavoro. Pertanto oggi sono 3.404 gli operai forestali avviati nei cantieri rispetto ai 6.715 che risultavano iscritti nelle liste nel 1997. Alla luce di questi fatti – afferma Nardiello – credo che, a differenza dei tanti commenti positivi di provenienza del centrosinistra, le cose più giuste sono le parole di Marcello Pittella: “non si possono dormire sogni tranquilli”. E’ tempo, come suggerisce Pittella, che le forze di maggioranza accelerino i chiarimenti di coalizione per correggere le tante disfunzioni e i tanti errori in atto. Non si può certamente chiudere un occhio sul voto di astensione di SEL e sul voto contrario di SEL e PSI su alcuni articoli non marginali della legge di assestamento. E mi sia consentito aggiungere un consiglio al Presidente De Filippo: non sempre vedere il bicchiere mezzo pieno aiuta nella lucidità di analisi socio-economica come nella comunicazione rivolta ai cittadini”.
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