Napoli: scarsa attrattività dell’Unibas

Per il Vice presidente del Consiglio regionale "occorre prendere esempio da altre realtà"

&ldquo;L&rsquo;internazionalizzazione dell&rsquo;istruzione universitaria e dell&rsquo;alta formazione &egrave; oggi&nbsp; percepita come una strategia vincente da molte realt&agrave; territoriali e deve essere rafforzata anche in Basilicata, a partire dall&rsquo;Universit&agrave; degli Studi della Basilicata, la cui scarsissima capacit&agrave; attrattiva &egrave; testimoniata dall&rsquo;iscrizione presso l&rsquo;Ateneo lucano di appena 59 studenti stranieri, vale a dire lo 0,07 per cento del totale dei 78957 studenti stranieri iscritti nelle universit&agrave; italiane&rdquo;.<br /><br />A dichiararlo, in una nota, &egrave; il consigliere regionale, Michele Napoli, che sottolinea come &ldquo;la mobilit&agrave; studentesca &egrave; un fenomeno in s&eacute; positivo, perch&eacute; permette un&rsquo;esperienza di vita indipendente, stimola forme di competizione nell&rsquo;offerta formativa e consente esperienze di studio corrispondenti ai propri desideri formativi, ma se a senso unico e prevalentemente in uscita, come purtroppo si registra in Basilicata, rischia di moltiplicare le difficolt&agrave; del sistema universitario e, in generale, di ostacolare la crescita economica e sociale del nostro territorio&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Occorre, quindi, incrementare sensibilmente &ndash; aggiunge Napoli – la capacit&agrave; attrattiva del nostro Ateneo nei confronti sia di studenti di altre regioni sia di studenti stranieri, creando ad esempio strette sinergie con altre universit&agrave; italiane ed europee, per dar luogo a legami solidi e duraturi che consentano agli studenti di frequentare corsi e di fare ricerca nelle sedi universitarie che fanno parte di un vero e proprio network e che gli studenti ritengono pi&ugrave; opportune per la loro formazione&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Accesso illimitato ai corsi, alla didattica e alla ricerca &ndash; dice Napoli – scambio di studenti, lauree a doppio titolo, tesi congiunte e progetti condivisi di ricerca finanziati dall&rsquo;Unione europea sono le caratteristiche dell&rsquo; European University Alliance, vale a dire l&rsquo; accordo stipulato dall&rsquo;universit&agrave; di Bologna con altre sei prestigiose universit&agrave; del Vecchio Continente, con cui si mira a creare un vero e proprio spazio accademico condiviso, in grado di valorizzare il capitale umano e rafforzare le dinamiche di crescita, gi&agrave; di per s&eacute; intense, che la regione Emilia Romagna fa registrare. Esperienze lungimiranti &ndash; conclude – che sarebbe opportuno replicare, al pi&ugrave; presto, anche in Basilicata&rdquo;.<br />

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