Napoli: perché una convenzione con Scuola S. Anna di Pisa?

Il capogruppo di Pdl-Fi si riferisce all’intesa tra la Regione Basilicata e l’istituto toscano sulla valutazione delle performance delle strutture del Ssr. “Un servizio oneroso – dice – che può essere offerto a costo zero dall’Agenas”

&ldquo;Che la Regione Basilicata debba provvedere alla costante valutazione delle performance delle strutture del servizio sanitario regionale &egrave; assolutamente condivisibile, non &egrave; dato capire per&ograve; perch&eacute; debba farlo attraverso una Convenzione con la Scuola Superiore Sant&rsquo;Anna di Pisa che coster&agrave; alle casse regionali, per il biennio 2016-2017, ben 94.000 euro nel mentre il medesimo servizio pu&ograve; essere offerto a costo zero dall&rsquo;Agenas&rdquo;. &Egrave; quanto sostiene il presidente del Gruppo consiliare &ldquo;Pdl-Fi&quot;, Michele Napoli, in riferimento alla delibera di Giunta regionale n&deg; 490 del 13 maggio 2016, con la quale il governo regionale si appresta a dare il via, per l&rsquo;anno in corso e quello immediatamente successivo, alla collaborazione con l&rsquo;Istituto toscano al fine di sottoporre a &lsquo;controllo, misurazione e confronto, anche interregionale, le prestazioni che vengono erogate dal Sistema sanitario&rsquo;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Il rapporto della Regione con gli esperti della Scuola Superiore S. Anna di Pisa – ha precisato l&rsquo;esponente politico – non nasce oggi ma nel 2011, al costo di 40.000 euro, prosegue poi nei successivi quattro anni, fino al 2015, al maggior costo di 60.000 euro l&rsquo;anno e quali risultati abbia prodotto non &egrave; dato sapersi&rdquo;.<br /><br />&ldquo;L&rsquo;unica cosa certa – ha precisato Napoli – &egrave; il lento e costante regresso del Sistema sanitario lucano, testimoniato dalla dodicesima posizione occupata nella classifica stilata dal Ministero della Salute e da Agenas per tutte le regioni d&rsquo;Italia sull&#39;adempimento dei Lea ovvero dei livelli essenziali di assistenza&quot;.<br /><br />Sul punto il capogruppo di Pdl-Fi ha richiamato l&#39;ultimo dato disponibile, quello relativo alla annualit&agrave; 2013, &ldquo;col Sistema Sanitario Lucano collocato al 12 posto, rispetto alla 7 posizione fatta registrare nel 2011&rdquo;.<br />&ldquo;Delle due l&rsquo;una – ha sottolineato Napoli – o gli esperti dell&rsquo;Istituto toscano, nel corso della loro attivit&agrave; di verifica, hanno fotografato lo stato della sanit&agrave; lucana in modo tale che la stessa non richiede alcun intervento in senso migliorativo o, al contrario, l&rsquo;hanno descritta per quello che effettivamente &egrave;, cio&egrave; un sistema che presenta qualche luce e molte ombre, con i decisori istituzionali che non sono riusciti a prendere atto del suo stato favorendone la tendenza negativa&quot;.<br /><br />Per Napoli &ldquo;alla luce dei risultati conseguiti, appare lecito porre la domanda sul perch&eacute; proseguire tale collaborazione e non utilizzare i servizi di Agenas, che &egrave; ente pubblico di rilievo nazionale, destinato per legge, e gratuitamente, a supportare le Regioni nell&rsquo;attivit&agrave; di monitoraggio, valutazione e ricerca orientate allo sviluppo dei sistemi sanitari e al miglioramento delle prestazioni dagli stessi erogati&quot;.<br /><br />&ldquo;Un ulteriore nuovo interrogativo &ndash; conclude il capogruppo di Pdl-Fi – al quale auspico che l&rsquo;assessore Franconi sia in grado di dare una risposta che sia una&quot;.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />

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