Napoli (Pdl) su”difensori”amministrazione Comune di Potenza

Dice il consigliere del Pdl “per diritto di replica a quanti, senza essere stati tirati direttamente in ballo, hanno assunto le difese del sindaco Santarsiero”

“L’illusionismo è indubbiamente un'arte. In essa si esercita, sempre con maggiore frequenza, il Pd di Basilicata”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale e comunale del Pdl, Michele Napoli.

“Lo fa per la necessità – continua Napoli – di mistificare la realtà, ma anche per mascherare evidenti responsabilità di natura politica. E lo fanno, personalmente, in diversi. Uomini di prima fila, come qualche consigliere regionale, ma anche semplici ‘comparse’. Tra queste, qualcuno che pare aver dimenticato troppo in fretta quel che sosteneva in tempi non remoti, nel corso dei quali in Consiglio comunale vestiva la casacca di Forza Italia. Agli stessi, che soffrono di miopia, occorrerebbe prescrivere, metaforicamente parlando, un bel paio di occhiali per correggere quel difetto alla vista che non consente loro di guardare in faccia la realtà. Sul futuro, sui programmi e su quello che sarà (se sarà) ne parleremo a tempo debito, ovvero quando i progetti si saranno trasformati in fatti. Il presente è altro anche se a qualcuno appare molto scomodo ammetterlo. I difensori d'ufficio del primo cittadino dovrebbero cominciare a spiegare o ad interrogarsi su tante cose. Per esempio su dove sono finiti, e a cosa sono serviti, i milioni di euro spesi per un inceneritore che ancora non è entrato in funzione, con tutti i problemi legati alla gestione dei rifiuti che indegnamente fa del Capoluogo un pessimo esempio di civiltà. Su quali frutti hanno dato le risorse veicolate in direzione di un trasporto pubblico urbano che, ad oggi, vede circolare in città autobus vuoti e fuori da ogni controllo. Ci parlino dei risultati prodotti dalla trasformazione in Società per Azioni dell’Acta e dei soldi che si spendono per mantenere in piedi un carrozzone tutto politico che, al netto dell'impegno profuso dalle maestranze, nessun effetto positivo ha fornito per la comunità con riferimento al servizio espletato”.

“E la periferia abbandonata a stessa? – chiede Napoli – e il Parco Fluviale, sempre tirato in ballo, mai realizzato? E le strutture sportive fatiscenti? E che dire dell’area ex Cip-Zoo, ad alto rischio inquinante, per la quale non si comprendono (o forse si) le motivazioni della situazione di stallo che si trascina da decenni? E la vicenda prefabbricati di Bucaletto, coi suoi problemi abitativi mai risolti in maniera definitiva? E che dire della mancanza di un'area artigianale al servizio di un comparto penalizzato terribilmente da tale detta carenza alla quale mai si è inteso porre rimedio? Che dire poi dell’assenza di un mercatino nel Centro Storico, quello sottratto all’utenza da più di due anni, rimpiazzato con lo scempio dei lavori infiniti sulla Piazza Bonaventura chiusa al traffico ormai da tempo immemore? Pochi esempi, insomma, dei tanti disagi che accompagnano la vita dei potentini. La lista potrebbe allungarsi a dismisura, ma non è questo l'intento. Chi vive da vicino i problemi della città di Potenza sa di cosa stiamo parlando. E sa che solo parlando il linguaggio di verità possono scuotersi le coscienze di tutti. A maggior ragione di quanti hanno responsabilità di amministrare la cosa pubblica. Lo sanno anche gli assessori al Comune di Potenza, che hanno preferito non andare oltre la loro presenza in conferenza stampa. Hanno compreso che alle chiacchiere bisogna far seguire i fatti e che buttare fumo negli occhi non serve e non è utile. Nè a loro e nè ai potentini e, men che meno, all'opinione pubblica. I ‘primi attori’ unitamente alle ‘comparse’ facciano un esame di coscienza. Smettano, per loro dignità politica, di consumare la parte dei ‘servi sciocchi’, che tra l'altro non gli addice. Leggano e si aggiornino, allora. Parlino con i cittadini e focalizzino la loro attenzione sulle classifiche, elaborate da autorevoli centri studi ed analisi, circa la qualità della vita dei capoluoghi italiani. Scorrendole, dall’alto verso il basso, impiegheranno molto tempo prima di rintracciare il nome Potenza. Sta tutta lì la verità. Amara ma necessaria, soprattutto se guarda al bene del Capoluogo. Quella che vede i potentini costretti a pagare, inutilmente, tasse e tariffe esagerate per servizi inefficienti ed inadeguati. Risultare tra le comunità più vessate d’Italia, di certo non è meritorio”.

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