“Siamo costretti ad assistere al solito ‘balletto’ delle nomine che si trascina per mesi, fino al raggiungimento della condivisione politica sulla spartizione delle postazioni che quasi sempre prescinde dalle professionalità dei nominati”
“La politica deve avere la capacità di dar corpo a progetti che sappiano incidere sullo sviluppo del territorio. Progetti mirati. Necessari per migliorare le infrastrutture, per ammodernare gli enti sub regionali, per snellire la struttura elefantiaca e spesso inefficiente della macchina amministrativa. Insomma, aggiustamenti imprescindibili senza i quali la nostra regione sarà relegata sempre ad occupare un ruolo da comprimaria”. Questa l’opinione del consigliere regionale del Pdl, Michele Napoli, per il quale “al contrario, l’azione politica del Governo regionale ostacola la crescita perché preoccupato di esercitare il potere con l'accaparramento di poltrone a discapito della necessità di liberare quelle energie come imporrebbe una sana amministrazione”.
“La gestione del potere – aggiunge Napoli – del resto, ha raggiunto livelli di guardia pericolosi, atteso che si amministra senza tener conto delle reali esigenze delle nostre comunità. Con arroganza e trascurando quelle questioni essenziali che devono permettere alla Basilicata di restare al passo con i tempi, soprattutto in questo delicato momento di crisi. Noi, invece, siamo costretti ad assistere al solito ‘balletto’ delle nomine che si trascina per mesi, fino al raggiungimento della condivisione politica sulla spartizione delle postazioni che quasi sempre prescinde dalle professionalità dei “nominati”. Questo è quanto sta succedendo anche per la nomina del Presidente di Acquedotto Lucano. La questione anche in questo caso è delicata. Siamo al cospetto di un importante incarico lasciato vuoto, sia perché giunto a fine mandato e sia a causa della morte dell’ex presidente, Egidio Mitidieri. Abbiamo assistito ad un’assemblea dei soci nella quale, vergognosamente, non è stato trattato l’argomento pur iscritto all’ordine del giorno. Acquedotto Lucano – sottolinea Napoli – dovrebbe essere un esempio di corretta gestione delle risorse del nostro territorio, dovrebbe garantire qualità ai servizi che i cittadini puntualmente pagano. Ci troviamo, invece, ad osservare come molte comunità, ancora oggi, risultano prive del servizio di acqua corrente e di rete fognaria nel mentre l’intera conduttura risulta obsoleta con inevitabili perdite che determinano costi di gestione mai più recuperabili. La maggioranza di governo regionale al cospetto di tale situazione invece di procedere celermente, per dotare la struttura dell'intero suo organico, si attarda nelle discussioni e nei litigi legati alla spartizione del potere. Acquedotto Lucano, per il ruolo che riveste, necessita di un apparato dotato di alte professionalità che esulino della semplice appartenenza politica. E’ necessario – conclude Napoli – riprogrammare l’attività dell’ente sulla scorta delle esigenze del territorio e delle disponibilità economiche, invertendo una rotta che fin qui non ha prodotto i risultati auspicati”.