“La sua struttura è rimasta immutata e, per essere ancora ad intero capitale pubblico il cui unico azionista è il Comune di Potenza, corre il rischio di franare in un costone di debiti spinta dal suo stesso padrone”
“Il difficile momento economico che stiamo attraversando ci costringe a scelte oculate che debbono indurci ad un uso parsimonioso delle risorse disponibili, ma anche ad una riduzione del rischio d’impresa. Non può esserci il benché minimo dubbio sul fatto che la spesa va qualificata e che i costi delle attività imprenditoriali vadano analizzati per ricavare i massimi benefici. Occorre tuttavia avere le idee chiare. Sulla programmazione, sulla progettazione e sui risultati da perseguire perché nulla va più lasciato al caso”. E’ quanto affermato dal consigliere regionale del Pdl, Michele Napoli, il quale sostiene che “l’improvvisazione deve restare figlia di un periodo storico ormai inghiottito da una crisi che assume proporzioni sempre più vaste”.
“Ecco allora la necessità – sottolinea Napoli – di uscire fuori dai vecchi schemi con i quali si gestivano i soldi pubblici per calarsi in una gestione manageriale della Pubblica amministrazione. Questo è quanto nella nostra realtà dovrebbe fare l’Acta, l’azienda che gestisce il servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti nella città di Potenza. Trasformata dal Comune in Spa non ha, tuttavia, abbandonato i vecchi schemi di gestione. La sua struttura è rimasta immutata e, per essere ancora ad intero capitale pubblico il cui unico azionista è il Comune di Potenza, corre il rischio di franare in un costone di debiti spinta dal suo stesso padrone le cui finanze fanno ormai prevedere un imminente dissesto. L’Acta è dotata di un Consiglio di amministrazione con un Presidente ed un Direttore generale. Ha una struttura amministrativa pesante, onerosa. E se i costi fissi contribuiscono, in maniera sostanziale, a far lievitare il prezzo del servizio che viene reso alla cittadinanza, alcun intervento è stato finalizzato allo sviluppo dei servizi d’istituto in un settore, quello dei rifiuti, che assurge ad un ruolo sempre più importante nella nostra società. La nomina di un Amministratore delegato, esperto del settore, servirebbe ad aprire il viatico verso la riduzione dei costi e a convogliare le risorse in direzione di una programmazione che porti l’azienda a stare al passo con i tempi. Invece, nulla di tutto ciò. Un esempio – esplicita Napoli – è dato dal fatto che entro la fine del 2011 si sarebbe dovuta indire la gara per la vendita a privati del 40 per cento delle azioni dell’Acta Spa. Cosa è accaduto? Praticamente nulla”.
“Eppure questo appuntamento – continua Napoli – disatteso non si sa per quale motivo, avrebbe portato nelle casse societarie una importante boccata di ossigeno tale da poter cominciare a guardare al futuro con maggiore fiducia. Capitale fresco, insomma. Certamente utile per vincere una scommessa importante, quale e' quella di arrivare a migliorare il servizio riducendone i costi. Proprio con l’ingresso dei privati può infatti raggiungersi questo importante traguardo che evidentemente non appartiene all'unico azionista e men che meno all'intero management dell'Acta Spa. In realtà tanto vi era da fare. Si pensi al cambiamento del sistema di raccolta dei rifiuti, dove la differenziata avrebbe dovuto assurgere ad un ruolo di primaria importanza e con il cittadino protagonista di un sistema che consentisse risparmio. Ma si pensi anche agli impianti di compostaggio, e alle attività di riciclaggio che potrebbero sorgere di riflesso. Insomma, un vero e proprio sistema produttivo con centrale il ciclo dei rifiuti. Alla stregua di quanto sin qui registrato non c'e altra via d'uscita se non quella di creare un’azienda nuova. Al passo con i tempi. In grado di confrontarsi in un mercato di settore oggi composto da società di grande esperienza e qualità. La condizione di società per azioni ad intero capitale pubblico impedisce all’Acta di partecipare a gare lontane dai suoi confini comunali impedendole di fatto qualsivoglia confronto con l’esterno. E’ tuttavia necessario cambiare in fretta. Le normative in fase di attuazione guardano sempre più all’apertura al privato ed obbligano la Pubblica amministrazione a mettere a gara il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti. Per questo occorre agire in accelerazione e ridisegnare l’azienda potentina prima che essa finisca erosa da un sistema vecchio, sempre più distante dalle nuove dinamiche che vengono perseguite per uscire fuori dall’attuale crisi. Una sfida improba per quanti, politicamente parlando, hanno dimostrato tutta la loro inadeguatezza, una evidente miopia e la volontà di salvaguardare rendite di posizione che sottili equilibri di natura politica continuano a garantire a dispetto delle aspettative della comunità potentina ed in dispregio delle indicazioni imposte da una situazione finanziaria ormai insostenibile”.