Il consigliere regionale di Forza Italia, nel porre in evidenza: “Le aspettative di vita secondo il rapporto Osservasalute”, sottolinea che: "La Basilicata fa registrare rilevanti gap che è doveroso colmare al più presto"
“Per la prima volta nella storia d’Italia l’aspettativa di vita degli italiani è in calo, passando, tra il 2014 e il 2015, da 80,3 anni ad 80,1 anni per gli uomini e da 85 a 84,7 anni per le donne e tale andamento si registra, soprattutto per le donne, anche in Basilicata, dove nel 2015 la speranza di vita alla nascita è di 79,9 anni per gli uomini e di 84,7 anni per le donne, con una leggera diminuzione per queste ultime rispetto all’anno 2014”. A sostenerlo è Michele Napoli, presidente del gruppo consiliare di “Forza Italia”, che nel commentare i dati del rapporto Osservasalute, pubblicato ieri l’altro a Roma dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha sottolineato come “la battuta d’arresto fatta registrare nel 2015 nella speranza di vita, un indicatore sempre più favorevole per gli italiani dal dopoguerra ad oggi, deve spingerci a non abbassare la guardia rispetto ai fattori che precludono maggiori e migliori prospettive di vita”.<br /><br />Si tratta di fattori ha, poi, proseguito Napoli "dei quali si ha contezza da tempo sulla base delle evidenze scientifiche: lotta alle cattive abitudini alimentari, maggior consumo di frutta e verdura, stili di vita più corretti, minore sedentarietà, incremento dell’attività motoria e soprattutto maggiori investimenti nella prevenzione quale fondamentale strumento di politica sanitaria sono i veri elisir di lunga vita. Aspetti rispetto ai quali, purtroppo, la Basilicata fa registrare rilevanti gap che è doveroso colmare al più presto".<br /><br />Il consigliere regionale di Forza Italia ha, quindi, affrontato il tema dei dati contenuti nel Report di Osservasalute ed ha sottolineato che lo stesso "va letto nella sua interezza e che il quadro che emerge raffigura una Basilicata nella quale la prevalenza di persone di 18 anni ed oltre in condizioni di sovrappeso è pari al 39 per cento contro una media nazionale del 36 per cento, quella di persone obese è pari ad 11,5 per cento contro una media nazionale del 10, quella di coloro che dichiarano di non praticare sport è pari al 51,3 per cento contro una media nazionale del 39,9 e che il tasso di copertura vaccinale antinfluenzale nella popolazione con più di 65 anni è stato nella stagione 2014-15 del 45,6 per cento contro un valore medio nazionale di 48,6 per cento”.<br /><br />Nel richiamare quanto sostenuto dagli estensori del rapporto, secondo i quali dei 54.000 decessi in più registrati nel 2015 rispetto all’anno precedente alcuni sono riconducibili alla mortalità per complicanze dell’influenza nella popolazione anziana, Napoli ha precisato che proprio in questi giorni "si celebra la Settimana dell’Immunizzazione promossa dall’organizzazione Mondiale della Sanità per sensibilizzare istituzioni e società civile sull’importanza dei vaccini a tutela della salute e a vantaggio della crescita economica e sociale dei territori".<br /><br />“Una cosa è certa – ha concluso l’esponente di Forza Italia – investire in prevenzione fin dalla nascita e per tutto l’arco della vita significa migliorare le condizioni di vita delle persone, spendendo meno in futuro e facendo risparmiare ingenti risorse al sistema sanitario”.<br />